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Il Libano di Alberto Stabile 18/10/2010
Con il titolo: "Armi, munizioni e brande, ecco la città soterranea dei guerriglieri (sic!) di Hezbollah", Alberto Stabile, in pianta stabile, per un gioco di parole, in M.O., dopo aver minuziosamente e con inconfessata e viva partecipazione spiegato com'erano ben organizzati i, ripeto, "guerriglieri di Hezbollah", afferma:

"In realtà, davanti a questo show di potenza (un "consanguineo" delle brigate rosse aveva usato in passato l'espressione, altrettanto partecipata, di 'geometrica potenza' per un sanguinoso attentato terroristico a Roma, quando si dice la combinazione!), si intuisce che quella guerra (Libano 2006) non poteva non scoppiare. Troppo precise e sofisticate le armi (russe, ma no! altra combinazione!), troppo attenta e meticolosa la preparazione (oramai l'autore sta sbavando, non sta più, come si suol dire, nelle mutande)....Il rapimento dei due soldati nel luglio del 2006 (lo stratega dimentica di riferire che, con il proditorio rapimento in territorio israeliano, vennero uccisi due commilitoni dei rapiti; ma è troppo preso dalla 'geometrica potenza' Hezbollah, per curarsi della precisione) è stato il pretesto. Il resto l'ha fatto il governo Olmert lanciandosi in un'avventura che forse si poteva evitare."

Avete capito bene la valenza di quel "sapienziale FORSE", con un ministro della difesa (notare le minuscole!) preso in prestito dai Sindacati (non racconto una fesseria, è vero anche se incredibile) e un' "anatra zoppa" a capo del Governo? Lo stratega e lusinghiero corrispondente non ha spiegato come "si poteva evitare", ma ce lo verrà a raccontare alla prossima puntata, sempre dal M.O.; la colpa come sempre, par di capire, spetta in maggior misura a Israele (c.v.d.), diciamo al 99%. 
Bruno Basso

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