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giuramento di fedeltà 18/10/2010

L'analisi del prof. Volli a proposito della pinea legittimità da parte dello Stato di Israele nel richiedere un giuramento di fedeltà a coloro che volessero diventarne cittadini dimostra in termini storici, giuridici e logici la fondatezza del provvedimento emesso dallo Stato ebraico.

Purtroppo, però, temo che, come sempre accade quando si tratta di Israele e dimostrato di recente con le violente critche a Saviano ed a tante persone ragionevoli, i fondamenti richiamati dal Prof. Volli nulla potranno contro l'ignoranza, il pregiudizio e la malafede che caratterizza gli odiatori dello Stato ebraico.

Distinti saluti
Daniele Coppin

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Premesso che pur non essendo ebreo sono un tenace e motivato sostenitore del Sionismo, trovo ipocrita e ingenuo quanto gli arabi israeliani ora sostengono sputando sul piatto dove mangiano.
Perché, nel 1948, non hanno ascoltato le sirene dei loro fratelli libanesi, siriani, iraqeni, egiziani, sauditi e non hanno aderito all'esodo massiccio al quale erano stati esortati per ritornare al seguito delle armate ilsamiche vincitrici a riprendere possesso della terra assegnata dall'ONU agli ebrei?
Se non l'hanno fatto, alla luce degli eventi successivi si può dire solo che è stata una decisione dettata dalla furbizia: sarebbero stati meglio come cittadini di uno Stato ebraico piuttosto che ospiti osteggiati o, nel migliore dei casi, a mala pena tollerati in Stati cosiddetti "fratelli". Inutile illudersi: gli arabi in generale e i palestinesi in particolare continuano a sognare la cancellazione dalle carte geografiche dello Stato di Israele (che chiamano "entità sionista") perché - per loro - una terra islamizzata non può più essere deislamizzata.
Con tale malcelata pretesa nessun negoziato serio sarà mai possibile e i cosiddetti "profughi" non si illudano di ritornare in terra israeliana. Continueranno a marcire nei campi profughi dei Paesi "fratelli" senza potersi neppure accontentare di integrarsi degli Stati che li "ospitano".
In ogni caso Israele è una realtà, volenti o nolenti.
Inimici non praevalebunt!

lettera fimata


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