Sul GIORNALE di oggi, 17/10/2010, a pag.8, un articolo di Paolo Bracalini dal titolo " L'uomo di Tonino in Belgio ? Fan della jihad contro Israele ", nel quale riappare tale Leonardo 'Alaeddin' Clerici, l'unico italiano presente a Teheran alla 'Conferenza internazionale sull'Olocausto' organizzata da Ahmadinejad per celebrare i fasti del negazionismo. Adesso riappare come seguace dell'IDV di Di Pietro. E in una posizione di tutto riguardo. Una presenza per lo meno imbarazzante, un nodo da sciogliere. Ci pare anche fuorviante farla lunga con Marinetti e il futurismo: Clerici è un negazionista, chiedersi che ci fa nell'Idv è da ingenui, non c'è anche nel Parlamento europeo quell'altro folosofo, quel Gianni Vattimo, noto ammiratore di Fidel Castri e odiatore di Israele, che due anni fa annunciò che avrebbe riletto i " Protocolli dei Savi di Sion" ?
(da pignoli quali siamo, facciamo presente che questo articolo è l'unico a non essere stato inserito nel sito internet del GIORNALE )
Ecco l'articolo:
Roma. Islamista, futurista, negazionista, e, ohibò, ora anche dipietrista. " Negazionista ? Cazzate " risponde innervosito Leonardo 'Alaeddin' Clerici (rifiutando l'intervista al telefono (per questa minima ciotazione si arrabbierà moltissimo) e rimandando, semmai, ad un incontro più approfondito a Bruxelles, dove dirige l'istituto culturale " Skriptura", dedicato "allo studio di testi classici greci, latini e profetici ". Clerici è un intellettuale molto originale, pure troppo secondo alcuni, viste le sue testi su Israele ( "E' una entità colonialista europea, e il sionismo è puro razzismo colonialista ") e sull'Olocausto.
Unico italiano a partecipare nel 2006 alla Conferenza internazionale sull'Olocausto a Teheran voluta dal presidente iraniano Ahmadinejad per dimostrare che il genocidio sarebbe una finzione, in quella sede Clerici sostenne che, per cominciare, il termine 'Olocausto' è sbagliato, perchè si riferisce a un sacrificio a Dio, mentre quello di cui si parla è avvenuto " nell'ambito diun conflitto europeo". E poi, spiegò, responsabile di tutto è stato " il colonialismo giudeo-cristiano", per sua natura "razzista" e che oggi conduce una " lotta contro l'Islam".
Clerici, che tra l'altro è nipote di Filippo Tommaso marinetti, si è convertito all'islam (versione sciita, di qui il secondo nome, Aladino,) e si dichiara un "filosofo islamico". Sostiene (come ricordò il sito Polizia e democrazia) la repubblica Islamica iraniana, dove va periodicamente per incontrare i suoi dirigenti, tra cui la "guida suprema" ayatiollah Kamenei.
"Il fatto che sia musulmano non è un problema per noi dell'Idv, che siamo aperti a tutti. Poi la nomina l'hanno fatta i circoli all'estero, io non c'entro", ci spiega Antonio Razzi, coordinatore Idv nel mondo e garante della recente nomina (a fine settembre) di Clerici a segretario della sede Idv di Genk, in Belgio. In realtà, non è certo la fede islamica di Clerici il problema, ma piuttosto le sue posizioni quantomeno ardite ( certo, fondate sullo studio di testi religiosi e filosofici) su Israele e sulla questione ebraica.
E la cosa non sta passando inossservata, non solo nella comunità ebraica, ma anche nello stesso partito di Di Pietro, che guarda caso proprio l'altro ieri si era fermamente espresso contro il negazionismo, sostenendo la necessità di una legge che lo trasformi in reato vero e proprio.
Un dipietrista vicino alla comunità abraica e alle questioni degli italiani all'estero è Attilio Di mattia, responsabile Finanza e Mercati dell'Idv. E' lui a testimoniare un forte imbarazzo dentro il partito per quella nomina: " Di Pietro si è schierato apertamente contro il negazionismo -dice- se ci sono dirigenti Idv che hanno iscritto tali persone sapendo che supportano queste teorie i probiviri del partito devono prendere subito posizione ed espellerli urgentemente".
Un incidente ? Un nuovo autogol per Di Pietro ? Difficile anche solo capire cosa ci faccia uno studioso di religione e islam, un ammiratore dell'Iran di Ahmadinejad, uno che ha paragonato la jihad islamica al " combattimento eroico" esaltato da Marinetti ( così riferiscono sempre i siti, ma non abbiamo potuto averne nè conferma nè smentita al telefono con lui), dentro l'Italia dei Valoro di Di Pietro. Al telefono Clerici non vuole parlare, perchè fa capire- l'argomento meriterebbe una riflessione più ampia di quanto non si possa fare al cellulare.
Servirebbe si, perchè il collegamento culturale tra Marinetti e Di Pietro francamente fatichiamo a intuirlo. Del resto Clerici ha una lettura molto particolare del futurismo, cosa che forsepotrà anche spiegare la sua adesione all'Idv.
Clerici ricorda che il futurismo elaborato dal nonno, nato ad Alessandria d'Egitto, " ha le sue basi nella filosofia iconoclasta islamica". Cioè tra futurismo e antigliobalismo in versione islamista ci sarebbe una profonda connessione. Dove si collochi il dipietrismo in questo contesto profetico è difficile dirlo.
Comunque Clerici è è uno studioso stimato, invitato a convegni anche non estremi come quello del leader iraniano. Per il centenario della nascita del futurismo è stato invitato a parlare in consessi molto autorevoli, in atenei e istituti. Di lui e del suo Skriptura, hanno scritto e detto molti giornali francesi. Parlò di Clerici anche il famoso settimanale conservatore americano The Weekly Standard, che ricordò la sua parteciopazione al convegno in Iran, citando questa sua frase " credo che la metafisica sia più forte della storia ".
Un messaggio sul potere che una repubblica islamica può avere rispetto alle potenze economiche dell'Occidente ? Chissà.
Tutto è circondato da sacro mistero nell'opera e nel pensiero filosofico del nipote di Marinetti. Ma il mistero più grande, dopo quelli della mistica islamica e le radici islamiche del futurismo, è quell'altro: ma che ci fa nell'Idv ?
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