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Per la serie "Farsi del male". Questa gente è più dannosa di un terrorista palestinese. Dove vanno a finire sia l'immagine di Gerusalemme, capitale unica di Israele -con tanto di festa annuale-, città rifiorita (basta starci 24 ore per capirlo) dopo l'unificazione sia lo sviluppo del Golan (pure lì è sufficiente un giretto), anch'esso divenuto un piccolo paradiso dopo 40 anni di presenza israeliana, che ha avuto la meglio sul ventennio siriano di incuria? Mara Marantonio Previsto da disegno di legge presentato da deputato Likud Gerusalemme, 11 ott. (Apcom) - Un referendum popolare prima di un eventuale ritiro delle truppe israeliane dalle alture del Golan e da Gerusalemme Est. E' l'obiettivo di un disegno di legge presentato dal governo israeliano e annunciato dal portavoce del ministero della Giustizia. "La commissione interministeriale incaricata di legiferare ha avviato, a nome del governo, un progetto di legge che prevede l'organizzazione di un referendum prima del ritiro da tutti i territori sotto sovranità israeliana", ha dichiarato il portavoce. Il disegno di legge, presentato da un deputato del Likud, il partito del primo ministro, Benjamin Netanyahu, prevede che in caso di una maggioranza qualificata dei due terzi del parlamento (80 deputati su 120) a favore del ritiro dal Golan (accordo con la Siria) o da Gerusalemme Est (accordo con i palestinesi) non sia necessaria la tenuta del referendum. Le alture del Golan sono state strappate alla Siria durante la guerra del giugno 1967 poi annesse nel 1981. Gerusalemme Est, a maggioranza araba, è stata conquistata sempre nel 1967 e poi annessa. Le due annessioni non sono state riconosciute dalla comunità internazionale.
Senza democrazia è la fine, che però può arrivare anche per troppa democrazia, soprattutto quando nel mondo avanza l'ideologia islamista che usa le libertà democratiche per distruggerle. IC redazione |
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