Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 15/10/2010, a pag. 27, l'articolo dal titolo "Negazionismo, l´appello di Pacifici: L´Italia adotti una legge per punirlo ", seguitpo dalla lettera di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma dal titolo " Finito il tempo delle ipocrisie ".
Ecco i pezzi:
" Negazionismo, l´appello di Pacifici: L´Italia adotti una legge per punirlo "
Claudio Moffa, professore negazionista dell'Università di Teramo
ROMA - Introdurre il reato di negazionismo anche in Italia. Come hanno fatto già Austria, Francia, Germania e Belgio. Farlo entro il prossimo 27 gennaio, la Giornata della Memoria. Dare un segnale dopo l´ultima lezione che nega l´esistenza dell´Olocausto tenuta nell´Ateneo di Teramo, e finita su Internet. Il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, rivolge un appello ai presidenti di Camera e Senato per accelerare sull´approvazione di una legge che renda reato il Negazionismo e il ridimensionamento dei numeri della Shoah. E a deputati e senatori per promuoverla.
In Italia un tentativo c´è stato nel 2007. È finito con un nulla di fatto che ha lasciato spazio a chi diffonde tesi che negano l´esistenza delle camere a gas o contestano i dati dello sterminio nazista. Il 25 settembre il negazionismo sulla Shoah è tornato in cattedra. Durante la lezione conclusiva del master "Enrico Mattei in vicino e medio oriente" il professor Claudio Moffa ha sostenuto che «non c´è alcun documento di Hitler che dica di sterminare tutti gli ebrei». Parole già dette (nel 2007 Moffa aveva invitato a un incontro poi cancellato lo storico negazionista francese Robert Faurisson) e che, tra le polemiche, hanno portato alla decisione dell´Ateneo di non attivare il master nel prossimo anno accademico. Ma è solo l´ultimo caso: nel 2009 un ricercatore della Sapienza aveva sostenuto che l´Olocausto è una leggenda, nel 2008 lo aveva fatto un docente di un liceo romano. Indignarsi non basta, sostiene l´appello, per fermare la diffusione di queste posizioni serve una legge.
Riccardo Pacifici : " Finito il tempo delle ipocrisie "
Riccardo Pacifici
Gentile direttore, è apparentemente confortante lo sdegno che ha suscitato nel nostro Paese la «lezione» di stampo «negazionista» del signor Claudio Moffa all´Università di Teramo. Definirlo professore è un insulto all´onestà della classe accademica universitaria. Ognuno di noi e da ogni angolo della nostra penisola, ha richiamato l´importanza dei valori della Memoria, dell´idea che fatti come quelli di Teramo ci impongano oggi più che mai di vigilare, cos come la mobilitazione generale rispetto all´idea di far chiudere il «Master Mattei» (strumento usato da Moffa per diffondere tesi aberranti). Abbiamo assistito ad accuse e contraccuse tra politici di uno schieramento e quelli di un altro rispetto alle «responsabilità morali» che hanno portato questo personaggio ad insegnare e alle differenti posizioni e provvedimenti che si vorrebbero assumere dentro l´Università di Teramo. Comprensibile la rabbia degli ultimi Sopravvissuti alla Shoàh che si sentono spaesati e preoccupati su quale sarà il destino in Italia e in Europa della verità, qualora le tesi dei vari, Moffa, Faurisson, Irving dovessero ogni giorno di più, trovare spazio nella società civile. In un perverso e pericoloso meccanismo mediatico in cui la posizione, per quanto riprovevole e aberrante dei negazionisti, possa essere sullo stesso piano di quella dei «Custodi della Memoria». Specie quando tali argomentazioni sono sostenute da stati come l´Iran di Ahmadinejhad o da Hamas a Gaza. Infine, le lodevoli dichiarazioni del Ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini che propone per la prima volta e coraggiosamente di «valutare ipotesi di cacciare via dall´Università» questo professore. Abbiamo un unico strumento per contrastare questo fenomeno: approvare una legge, che una volta per tutte in Italia, renda reato il Negazionismo e il ridimensionamento dei numeri della Shoàh. Visto che domani ci avviamo a celebrare e ricordare il 67° anniversario della Deportazione degli ebrei di Roma del 16 ottobre, potremmo, da questa tragica data impressa nella memoria collettiva, prenderci tutti noi l´impegno fino al 27 gennaio prossimo, di mettere nero su bianco un testo di legge sul negazionismo, da far discutere e approvare dal nostro Parlamento. Per questo faccio appello in primis ai presidenti di Camera e Senato di fare uno sforzo in tal senso e calendarizzare la discussione. Faccio appello ai deputati e senatori di tutti gli schieramenti, una volta per tutte, affinché promuovano unitariamente questa legge, che nel 2007 si aren nonostante un ddl dell´allora ministro alla Giustizia Clemente Mastella. Faccio appello a tutti gli amministratori locali e ai media affinché si esprimano a favore di questa legge, che considero la nostra ultima chanche.
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