Tre preoccupazioni per chi ama Israele L'analisi di Giuseppe Franchetti
Testata: Informazione Corretta Data: 10 ottobre 2010 Pagina: 1 Autore: Giuseppe Franchetti Titolo: «Tre preoccupazioni per chi ama Israele»
George Soros, amico di Israele ?
Dal sito "sinistra per Israele" riprendiamo la mail di Giuseppe Franchetti, a commento della manifestazione "Per la verità, per Israele" del 7 ottobre scorso, organizzata da Fiamma Nirenstein a Roma. Raramente troviamo equilibrio e ragionevolezza nelle posizioni di quella che si definisce " sinistra Israele ", ma che in realtà, come scrive acutamente Franchetti, spesso confonde 'per' con 'contro'. L'errore sta forse nel manico, perchè quando si è per Israele, per difenderne le ragioni e lottare contro chi lavora per la sua delegittimazione, ha poco senso ricorrere a divisioni partitiche. Questo semmai contribuisce a confondere e dividere. Ben venga dunque il ragionamento di Franchetti, che qui pubblichiamo:
Se un marziano arrivasse sulla terra senza sapere niente e si immergesse nei media per capire quale è la situazione sociale e politica del pianeta terra , sarebbe colpito da un fatto: esiste un potente paease malvagio, che vuole continuamente ingrandirsi a spese dei suoi vicini,che maltratta le sue minoranze etniche, le massacra e le tiene in uno stato di miseria e di disperazione, che è oggetto di continue deplorazioni e di minacce da parte dell'assemblea di tutti i popoli della terra e che si rifiuta di trattare per raggiungere un compromesso che metta fine ad un continuo stato di guerra e di violenza. Il marziano andrebbe a cercare sulla carta geografica questo grande e potente paese e di primo acchito non lo troverebbe . Solo dopo un'attenta ricerca, con l'ausilio di una lente d'ingrandimento , riuscirebbe a trovare Israele. Protestare contro questo stato di cose dovrebbe essere la prima preoccupazione di tutti coloro che hanno a cuore il presente e l'avvenire dello Stato d'Israele. La seconda preoccupazione dovrebbe essere di capire se questo Stato d'Israele si comporta in modo di fornire qualche giustificazione ai suoi nemici ed ai suoi detrattori. La terza preoccupazione dovrebbe essere quella di riuscire a porre un termine a questa situazione. Il convegno del 7 ottobre a Roma aveva come oggetto la prima preoccupazione . Ha un'importanza relativa il fatto l'on. Nirenstein che di questo convegno è stata la promotrice avesse fatto in precedenza dichiarazioni discutibili e che le altre preoccupazioni non fossero fra i temi fondamentali. Rimane il fatto che combattere la prima preoccupazione è propedeutico a tutto il resto e deve essere bipartisan. Il movimento Jcall , Jewish call, è sorto sulla scia di Shalom Achsciav, il movimento pacifista israeliano, per dichiarare che la pace fra Israele e Palestina non riguarda solo israeliani e palestinesi ma anche tutti gli ebrei d'Europa ed ha rivolto un'appello per la pace e contro gli ultranazionalisti che sono presenti nel governo israeliano e che ne determinano la condotta. Un gruppo,o forse un gruppetto, d'aderenti al circolo Buber di Roma si è appropriato della sigla di Jcall, e delle relative prestigiose firme di aderenti per tentare di delegittimare il convegno del 7 ottobre di fronte alla sinistra israeliana. Secondo loro la manifestazione tacerebbe sulle responsabilità d'Israele nell'impasse sui negoziati con AbuMazen. E' vero, ma è anche vero che tace sulle ben più grandi responsabilità palestinesi nell'impasse. Dieci mesi fa Israele aveva dicharato, secondo le richieste palestinesi, il congelamento delle costruzioni negli insediamenti della West Bank e , pur senza dichiararlo, lo aveva attuato di fatto anche a Gerusalemme. I palestinesi hanno atteso nove mesi a dichiararsi pronti per le trattative. Esiste una sinistra per Israele ed una sinistra contro Israele. Questo secondo tipo di sinistra non chiede la distruzione dello Stato d'Israele (sono di sinistra, perbacco!) ma porta avanti solo i fatti e le posizioni contro Israele e non quelle contro i palestinesi e gli arabi in genere. La dichiarazione che ho letto, e che non portava firme, se non quella abusiva di Jcall Italia è di fatto un'adesione alla sinistra contro /Israele.