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La tesi negazionista circa la falistà o esagerazione della dimensione del'Olocausto è un reato a norma della legge Scelba del 1952 e della successiva legislazione penale antifascista ed antirazzista, per cui questo individuo deve essere denunciato alla magistratura penale e sono certo che gli organi disciplinari universitari della facoltà che lo stipendia adempiranno l'obbligo giuridico che impone alla presidenza o alla direzione didattica l'esposto al magistrato ex articolo 331 codice rito penale. Se si accerti che la direzione non lo ha fatto lo faccia I.C. danomene notizia in modo che possa fornire la eventuale assistenza. L'ideologia che si iscrive intorno al negazionismo è purtroppo diffusa salda e accreditata all'interno della classe sociale che storicamente ne è il veicolo di propaganda e diffusione: la borghesia intellettuale fascista di formazione evoliana o comunque legata ad uno "spiritualismo" littorio che travisa i fatti e la verità storica con un apparente e retorico paludamento di "revisionismo" "rigore storico" "analisi delle fonti" che hanno la funzione retorica di mitigare le responsabilità storiche del fascismo e di proporne, con ciò solo, la riedizione. Già varie volte su questa pagina ho scritto della borghesia italiana come di una classe sociale falsa inautentica pavida ignorante e conformista ed il fatto che il negazionismo storicamente si affermi all'interno della saggistica di questa classe sociale ne conferma l'identità storica di violenza e di cialtroneria intellettuale: l'intellettuale revisionista tipico è un fascista vigliacco e pavido, timoroso di manifestare liberamente la sua sporca ideologia e che quindi ricorre a mistificazioni storiche come questa per poter continuare con la metafora la sua apologia di cui ha timore e vergogna a palesarne la reale vergogna storica e morale. La vigliaccheria del revisionista non offende solo la memoria dei nostri morti, non offende solo l'eroismo di chi ha combattuto per liberare questi poveri resti umani dai campi nel quali i fascisti li deportarono per assassinarli, offende l'onore e l'impegno di chi, come noi, non ha dimenticato e ogni giorno ripropone la sua resistenza ad un nemico potente e vigliacco che occupa ruoli sociali importanti e da qui continua la sua campagna antisemita nelle variabili storiche contingenti: odio per Israele, antisionismo, antisemitismo, revisonismo e fronda puntuale contro chi, come ad esempio Berlusconi, da capo di stato ha la nobiltà d'animo di dichiarare in pubblico "Io sono un israeliano, perchè Israele è una dimensione morale non etnica" Il fascista, sordida e vile categoria dell'irrazionalismo borghese, è la lurida dimensione intellettuale e morale di una classe sociale ignorante, bolsa, affaristica e nient'altro che invidiosa di un primato intellettuale, quello di Israele e dei suoi intellettuali nel mondo, al quale non potrà mai aspirare perchè la corruzione morale che costituisce la sua condizione normale ne inibisce il conseguimento. Ciò secondo un fenomeno gnostico che è anche un fenomeno cognitivo spiegato per l'eternità dalla parabola di uno dei nostri profeti maggiori (Daniele) e che invano il borghese sudaticcio e ignorante dopo questa lettura si affretterà a consultare perchè il primato intellettuale d'Israele è patrimonio esclusivo di chi lotta per la sua legge e la sua salvezza, secondo una modalità soteriologica sconosciuta al rimbambimento romano e ariano in ogni sua variabile intellettuale sia giuridica che letteraria che scientifica. Il revisionismo maschera l'ignoranza e la vigliaccheria tanto come la superstizione maschera la paura, cioè la dimensione di chi non ha la sua legge di intelligenza e di salvezza, quella di Daniele profeta, alla quale invano aspira il rottame ariano e il bifolco romano: paffuti e ignoranti che ogni giorno chiedono a chi scrive di spiegare loro perchè il matematico Godel considerava la psicoanalisi il sistema intelligente più potente di tutti. Domanda ariana alla quale il patriota d'Israele risponde con la solita perentoria risposta: perchè è sapienza d'Israele, alla quale tu sarai sempre remoto, caro il mio stupido, con tutte le tue patacche littorie ariane e le altre frattaglie della tua "cultura" borghese alla quale il fascista appartiene come il verme appartiene al marcio. Israele siamo noi. |
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