Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 07/10/2010, a pag. 24, l'articolo di Marco Pasqua dal titolo " Teramo, lezione choc in ateneo: L´Olocausto? Un´invenzione".
Claudio Moffa
«Non c´è alcun documento di Hitler che dicesse di sterminare tutti gli ebrei», dice Moffa, parlando agli studenti dell´università abruzzese.
È il 25 settembre scorso, e nell´aula 12 della Facoltà di scienze politiche, Moffa tiene l´ultima lezione del master "Enrico Mattei in vicino e Medio Oriente", di cui è coordinatore. L´ora e mezza di lezione viene ripresa con una telecamera, e il video è pubblicato sulle pagine web del docente, sulle quali appaiono frequentemente articoli in difesa della libertà di espressione, fatta coincidere con la libertà di negare l´Olocausto. Tra i professori del suo master figurano anche famosi storici negazionisti: è il caso di Serge Thion e di Robert Faurisson. Quest´ultimo venne invitato da Moffa a tenere una lezione all´università abruzzese già nel 2007, tra le proteste della comunità ebraica, e dello stesso Rettore dell´epoca. Lezione cancellata, polemiche, e una petizione-appello contro la presenza dei negazionisti nelle università italiane. Moffa, però, non si è fermato e ha continuato a divulgare le sue tesi.
Il titolo della lezione del 25 settembre lascia chiaramente intuire come verrà sviluppato l´argomento: «Il tema-tabù del mondo accademico, la questione della Shoah, della difesa del suo dogma da parte della Inquisizione del III millennio». Quanto alle camere a gas, il docente cita un´intervista videoregistrata a Faurisson, in cui il negazionista arriva a contestare l´uso del Zyklon B per sterminare gli ebrei: «L´edificio che viene mostrato ad Auschwitz è un edificio che non ha nessuna delle caratteristiche tecniche atte ad essere stato una camera a gas. Il Zyklon B veniva usato per disinfestare gli abiti dei reclusi». Moffa nega anche il dato dei sei milioni di ebrei sterminati, un «numero con una valenza cabalistica. Non si capisce perché lo si debba sempre ripetere. Una cifra ormai ampiamente messa in discussione».
Il professore si spende anche per la difesa dei colleghi accusati di revisionismo. A cominciare dal professor Roberto Valvo, del liceo di via di Ripetta (accusato di aver detto che «la Shoah è stata una montatura»): «Come ai tempi dell´Inquisizione, non è concepibile che chi, argomentando o comunque parlando al bar o facendo una battuta in un consiglio di classe dice "non credo a questa cosa" venga sanzionato. Questo tipo di linciaggio e persecuzione è qualcosa di assolutamente inconcepibile».
Duro il giudizio dell´Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, tramite il presidente, Renzo Gattegna: «Mettere in dubbio o negare la Shoah significa offendere la memoria delle vittime. Invito queste persone a visitare lo Yad Vashem e a studiare la documentazione che là è depositata».
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