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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.10.2010 Yemen, raffica di attentati anti occidentali
cronaca di Cecilia Zecchinelli

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 ottobre 2010
Pagina: 15
Autore: Cecilia Zecchinelli
Titolo: «Yemen, Al Qaeda attacca gli occidentali»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/10/2010, a pag. 15, l'articolo di Cecilia Zecchinelli dal titolo " Yemen, Al Qaeda attacca gli occidentali ".


Yemen

I «talebani dello Yemen» sono scesi dalle montagne e attaccano sempre più spesso, in pieno giorno, anche nella capitale Sanaa. Ieri un loro commando ha lanciato una granata su un convoglio di auto su cui viaggiavano la numero due dell’ambasciata britannica Fionna Gibb e quattro membri del suo staff, a tre chilometri dalla rappresentanza diplomatica. Il parabrezza è andato in frantumi e un dipendente dell’ambasciata è rimasto leggermente ferito. Le schegge hanno colpito, ferendoli, anche tre passanti. Nella periferia di Sanaa intanto una guardia privata della compagnia petrolifera austriaca Omv ha ucciso a colpi d’arma da fuoco un manager francese della società.

Se l’assassino del francese è stato subito arrestato e identificato (tale Hisham Assem, uno yemenita che pare non avesse motivi politici per il gesto), sull’attacco contro i diplomatici britannici non c’è ancora una firma ufficiale. Ma per gli inquirenti è attribuibile ad «Al Qaeda nella penisola araba»: negli ultimi giorni l’allarme per un suo attacco era cresciuto. Filiale locale dell’organizzazione di Bin Laden (di famiglia peraltro yemenita), il gruppo è nato nel gennaio 2009 dall’unione di due organizzazioni attive in Yemen e nella vicina Arabia dopo essere stato smantellato nel Regno saudita e aver spostato il suo quartier generale in Yemen. Ma le due organizzazioni erano attive dall’inizio del decennio e avevano messo a punto clamorosi attentati: dal triplice assalto suicida ai compound per stranieri di Riad nel 2003 (29 morti) all’attacco a colpi di mortaio contro l’ambasciata Usa di Sanaa due anni fa (18 morti). Obiettivi di molti altre «azioni» sono stati ancora le rappresentanze diplomatiche (in aprile l’ambasciatore di Londra era scampato per un soffio a un attacco kamikaze) ma anche molti turisti, soprattutto nella zona di Marib.

Il presidente yemenita Ali Abdallah Saleh ha incontrato ieri l’ambasciatore britannico per discutere gli ultimi sviluppi. «Dall’inizio dell’anno, da quando il governo di Sanaa con gli Stati Uniti ha lanciato un’offensiva anti-Al Qaeda nel Paese, la situazione è molto peggiorata, gli attacchi sono aumentati», dice Nicole Stracke, analista del Gulf Research Center di Dubai. Poverissimo e ancora prevalentemente rurale e montano (il 40% dei suoi 23 milioni di abitanti vive con meno di 2 dollari al giorno), lo Yemen sta affrontando una guerra civile interna con gli sciiti del Nord e i secessionisti del Sud.

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