Un soldato scimmiotta una prigioniera Michele Giorgio ci inzuppa ben bene il pane
Testata: Il Manifesto Data: 06 ottobre 2010 Pagina: 8 Autore: Michele Giorgio Titolo: «Palestinese umiliata dai soldati»
Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 06/10/2010, a pag. 8, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo " Palestinese umiliata dai soldati ".
Michele Giorgio non perde l'occasione di attaccare Tzahal e riporta la notizia del video con un soldato israeliano che balla la danza del ventre davanti a una prigioniera palestinese bendata. Contrariamente a quanto sostiene Giorgio nel suo pezzo, non è consuetudine per i soldati di Tzahal divertirsi a danno dei prigionieri. Chi trasgredisce le regole viene punito. E il caso del soldato che balla la danza del ventre non è diverso. Ma per Giorgio ogni occasione per dar contro a Israele è buona. Ecco l'articolo:
Michele Giorgio
Un altro grave caso di umiliazione di prigionieri palestinesi compiuto da soldati israeliani è venuto alla luce lunedì sera. La rete televisiva israeliana «Canale 10» ha messo in onda immagini in cui si vede una donna palestinese, bendata e ammanettata, adagiata contro un muro, e un militare israeliano impegnato a umiliarla parodiando una danza del ventre. In sottofondo una musica araba e le voci di altri soldati che, sghignazzando, incitano il loro compagno a continuare. Il filmato non è recente, come indica la data in cui è stato postato su Youtube , l’aprile 2008. (http://www.youtube.com/watch?v=pxFlmXbzY3I&feature= player_embedded). Le immagini comunque confermano che la pratica dell’umiliazione di palestinesi in stato di arresto non è limitata agli episodi emersi in questi ultimimesi ma è diffusa tra i soldati israeliani. Si tratta di un fenomeno ampio, come denunciano da lungo tempo i centri per i diritti umani, che respingono la tesi abituale delle forze armate israeliane di «vicende isolate» legate a poche «mele marce». Solo due mesi fa aveva destato scalpore il caso di Eden Abargil, un’ex soldatessa che aveva diffuso su Facebook foto che la ritraevano mentre sbeffeggiava detenuti palestinesi bendati. Immagini alle quali la ragazza - dopo un mezzo abbozzo di scuse - aveva fatto seguire la pubblicazione di messaggi razzisti nei confronti degli arabi. Intanto si è conclusa ieri all’alba, con l’esecuzione di un provvedimento di espulsione approvato dalla Corte Suprema israeliana, la vicenda di Mairead Maguire, la premio Nobel per la pace irlandese respinta una settimana fa come «persona non grata» alla frontiera d’Israele e da allora trattenuta in stato di fermo all’aeroporto di Tel Aviv. Maguire aveva partecipato al viaggio della nave pacifista «Rachel Corrie» sequestrata lo scorso giugno in acque internazionali dalla Marina militare israeliana mentre cercava di aggirare il blocco marittimo di Gaza.
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