Poverelli, così bravi e così perseguitati ! 05/10/2010
Poverelli, così bravi e così perseguitati !
J Street e il suo fondatore, Shlomo Ben Ami
Cari amici, non siete un po' preoccupati? Davvero non provate almeno un tantino d'angoscia? Male, dovreste proprio. Mi chiedete per che cosa angosciarvi? Per esempio per l'atomica iraniana, per la possibilità di una guerra con Hizbullah e con Hamas, per la possibilità di una nuova ondata di violenza che potrebbe seguire il fallimento delle trattative in Medio Oriente? Ma no! Questi sono dettagli! Il punto non sta lì. Dovreste preoccuparvi invece dello "sforzo concentrato per indebolire J Street e il suo messaggio in un momento cruciale per la pace". Così afferma, in un drammatico messaggio, quel grand'uomo di Shlomo Ben Ami, che se ne intende, essendo il direttore della stessa organizzazione. La quale, per chi non lo sapesse, è la lobby venuta fuori con grande pompa di stampa due o tre anni fa con lo scopo di dividere la rappresentanza ebraica presso i luoghi del potere americano, togliendole il suo carattere sionista e appoggiando la politica di Obama. Diciamo "post-sionista, se "anti-israeliana" vi sembra un insulto eccessivo. Insomma quelli che pensano che Israele abbia sempre torto, e che il modo migliore di aiutarlo sia di farlo trattare il peggio possibile, così esce della cattivissma strada su cui l'hanno messo i suoi cattivissimi elettori. Questo sì che è essere pro-israeliani!
Perché l'ottimo Ben Ami parla di attacco? Mah, forse perché il suo grande protettore Rahm Emanuel è stato licenziato da Obama (ufficialmente si è dimesso per candidarsi a sindaco di Chicago, con pochissime speranze di farcela). O forse perché negli ultimi giorni sono venute fuori alcune cosine interessanti sull'attività di J Street e sui suoi finanziamenti. Vi incuriosisce sapere i peccatucci di Ben Ami (che poi sarebbe il figlio del mio popolo, diciamo più del tipo di Edipo che di Isacco...)?
Innanzitutto si è saputo che l'anno scorso, nel pieno della disputa sul rapporto Goldstone (ricordate? quello che attribuiva ad Israele ogni male per la guerra di Gaza e che fu respinto da Israele e anche dal congresso americano), la lobby si mise a fare le pubbliche relazioni del simpaticissimo "giudice" sudafricano al Congresso, cercando di organizzare incontri e presentazioni coi parlamentari americani. Non male, vero? Se c'è qualcuno che ha seriamente danneggiato Israele negli ultimi anni, incaricato dagli angioletti libici e iraniani del "consiglio dei diritti umani" (si fa per dire) dell'Onu, è proprio il raffinato giurista, di cui poi sono emerse le responsabilità col regime dell'apartheid (quello vero sudafricano) con condanne a morte e alla fustigazione... e naturalmente un'organizzazione ebraica che si dice "pro-Israel" oltre che "pro-peace" che ti fa? Gli organizza il tour neanche fosse un cantante rock. (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=189962) .
Poi sono usciti alcuni bizzarri dettagli sui finanziamenti della lobby. Per esempio sul suo sito e nelle dichiarazioni di Ben Ami avevano sempre negato che centrasse George Soros, il controverso speculatore di origini ebraiche (ma né sionista né ebreo praticante, come lui stesso si affanna a spiegare) che è fra i principali finanziatori delle Ong antisraeliane e in genere da sempre un accanito avversario delle politiche isreliane. Ora viene fuori che Soros è in effetti dall'inizio uno dei principali sostenitori di J Street, cui ha fatto avere finora la bellezza di 750.000 dollari. E Ben Ami, con la più lucida faccia di tolla del mondo dice: ops, mi spiace, non sono stato sempre chiaro su questo punto... un vero diplomatico, credete a me, grand'uomo.
Più generoso di Soros con i bravi ragazzi che nutrono un sano "tough love" (amore severo, si potrebbe tradurre questa loro espressione prediletta, o amore duro) c'è solo una misteriosissima signora di Hong Kong, a quanto pare filippina e buddista che risponde al bizzarro nome di "Consolacion Esdicul". Che ci azzecca con J Street? Mah, misteri della vita... lei sembra aver dichiarato di essere stata tirata nell'elenco dei sottoscrittori di J Street da un altro strano personaggio, tal Bill Bester, a sua volta noto a quanto pare solo per essere uno scommettitore professionista e molto ricco, anche senza speciali interessi economici o religiosi per il Medio Oriente.
Che c'entri la mafia o le triadi cinesi prese d'amore per la pace in medio oriente? No, non esageriamo. Ce n'è più che a sufficienza perché un cattivissimo commentatore sionista come Isi Leibler possa immaginare, certamente a torto, che questi signori siano prestanomi per finanziamenti sauditi. . (http://cgis.jpost.com/Blogs/Leibler/entry/j_street_unmasked_posted_by) . Non vi pare del tutto incredibile che i bravi sauditi vogliano interferire nella politica mediorientale danneggiando Israele? Non è possibile, figuriamoci. E certamente Leibler sta solo attaccando la meritoria azione di J Street quando cita fra i suoi donatori un membro del "Iranian American Council, tal Genevieve Lynch, Judith Barnett, che si è registrata come lobbista per gli interessi dell'Arabia Saudita (negli Usa è obbligatorio in questi casi dichiararsi) e anche un avvocato dell'ambasciata saudita: tal Nancy Dutton. Ma che importa... non trovate anche voi che l'amore della pace può colpire chiunque e che non c'è bisogno di essere tanto sospettosi quando un'organizzazione appoggia in tutti i modi il rapporto Goldstone, denuncia all'ufficio delle tasse che i contribuenti ebrei detraggono dalle imposte le donazioni agli insediamenti, appoggia in tutti i modi l'azione palestinese? Lo ripeto, è solo passione per la pace, i soldi dei loro contributi non c'entrano affatto! Tre indizi sono una prova, ma cinque no, sono solo una grande coincidenza. Insomma attaccano J Street. Ragazzi, strizzate il cuore e tirate fuori il fazzoletto. E' in pericolo la pace, o forse il cadreghino del figlio del mio popolo (che a quanto pare non è il suo.
Ugo Volli
PS: A proposito, una volta esisteva una petizione europea per appoggiare J Street, adesso non ricordo il suo nome, ma sei mesi fa fece molto rumore, poi più nulla. Che tacciano anche loro perché sono perseguitati? Non si vergogneranno mica dei loro bravissimi amici americani...