Ho letto con attenzione il suo articolo sulla questione Ciarrapico - Berlusconi. Premesso che non ho mai votato per Berlusconi né per i suoi alleati (e questo tengo a dirlo solo per evitarle inutili supposizioni), le faccio osservare che effettivamente sbaglia Berlusconi a parlare di scuola israeliana (a Milano), ma non meno grave è l'errore suo quando parla di scuola ebrea. Visto che evidentemente anche lei ignora come si dice in corretto italiano, glielo dico io: scuola ebraica. Per il resto del suo articolo, con i riferimenti a personaggi come Chomsky, preferisco non perdere ulteriore tempo, ma le faccio solo osservare che se lei scrive "l'ebreo Noam Chomsky", dovrebbe anche scrivere, ad esempio, "il cattolico Casini" o, che so io, la protestante Angela Merkel; siccome non lo fa, la invito ad astenersi dallo scrivere articoli come quello pubblicato il 2 us. Emanuel Segre Amar P.S.: Le sarei infinitamente grato, a titolo del tutto personale, se volesse cortesemente spiegarmi che cos'è il "semitismo culturale del popolo ebraico" perché io, ebreo, figlio di genitori ebrei e padre di figli ebrei, non ho davvero idea di che cosa sia. Grazie. P.P.S.: non sarebbe male ricordare che la "barzelletta" di Berlusconi è l'alterazione in chiave antisemita (sì, signor Odifreddi, ANTISEMITA), di una vecchissima barzelletta il cui protagonista è un cristiano che si va a confessare. La situazione contemplata in questa nuova versione è semplicemente implausibile, dato che gli ebrei, a quel tempo, erano quelli che cercavano scampo e rifugio, non quelli che si potevano permettere di offrirlo; gli ebrei erano quelli che si svenavano per sfuggire alle camere a gas, non quelli che si arricchivano permettendo a qualcuno di farlo per un po' per poi magari arricchirsi ulteriormente vendendolo alla Gestapo. Anche per commentare le barzellette servirebbe conoscere un po' di storia, signor Odifreddi.