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L'Opinione Rassegna Stampa
03.10.2010 Per la verità, per Israele. Roma, 7/10: tentativi di intimidazione
La cronaca di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 03 ottobre 2010
Pagina: 1
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Forum Palestina attacca la Nirenstein ma anche Saviano»

Polemiche prevedibili sul convegno "Per la verità, per Israele" il prossimo 7 ottobre a Roma. Pubblichiamo l'articolo di Dimitri Buffa, uscito su L'OPINIONE il 02/10/2010, con il titolo " Forum Palestina attacca la Nirenstein ma anche Saviano".
Segue un comunicato di Fiamma Nirenstein sulla vicenda Ciarrapico, che conclude con l'invito a partecipare alla grande manifestazione del 7/10  a Roma.

  Fiamma Nirenstein e Roberto Saviano. Due persone che più lontane non potrebbero essere, politicamente parlando. Ma unite dall’appello “per la verità su Israele”. Questo a quelli di “Forum Palestina non sta bene. E se la Nirenstein viene etichettata come “colona”, Saviano viene definito “un eroe di carta”. “Gomorra” ringrazierà commossa. Giudichi il lettore i toni usati in questa lettera sin dall’esordio: “Giovedi 7 ottobre a Roma, la Israel Lobby italiana, resa più attiva dalla presenza in Parlamento dell’on. Fiamma Nirestein, (che in Israele vive nella colonia illegale di Gilo a Gerusalemme), ha organizzato un evento apertamente a sostegno dello Stato di Israele e della sua politica.” In poche parole già si parla di “Isrel lobby” italiana, si fa il nome della Nirenstein e le si fa quasi una colpa dio essere stata candidata e poi eletta alla Camera dei deputati, e infine la si bolla con l’etichetta di “colona illegale”. Per la Nirenstein, costretta ormai a rincunciare alla propria vita privata e a vivere sotto scorta, un campanello di allarme in più. Il documento continua affermando che “…la narrazione sionista sulla nascita e l’esistenza dello Stato di Israele si è retta fino a ieri su alcuni punti di forza che stanno però cedendo di fronte all’evidenza dei fatti: 1) La nascita di Israele come risarcimento del debito di sangue verso le comunità ebraiche perseguitate e sterminate dal nazifascismo e dal milieu reazionario e antiebraico esistente e agente in Europa; 2) La continua espansione territoriale di Israele rispetto ai confini stabiliti dall’ONU nel 1948 presentata come necessità vitale di “autodifesa” di un baluardo del modello occidentale dentro al “mare della barbarie arabo-islamica”; 3) Il rifiuto di Israele di ottemperare alle risoluzioni dell’ONU come esercizio della “specificità israeliana” nel contesto delle relazioni e della comunità internazionale; 4) Israele presentato come paese perennemente minacciato e messo in pericolo dentro e fuori i suoi confini.” E invece le cose come starebbero secondo questa gente? “In questa narrazione su Israele mancano sempre e completamente gli abitanti esistenti nella Palestina storica, cioè i palestinesi, i quali – come minimo – avrebbero tutto il diritto di vivere ed avere un proprio Stato almeno sui confini decisi dall’ONU nel ’48 oppure in solo Stato in cui convivano democraticamente tutti coloro che abitano in quel territorio senza discriminazioni religiose, etniche, politiche.” Notare quell’inciso “come minmo”. Non si osa pensare “come massimo” quali sarebbero le pretese di questi signori. Fin qui siamo alla popaganda che in un paese libero è sicuramente esecrabile ma non evitabile. Più pericolose sono le allusioni e i nomi fatti nel documento, pochi periodi sotto, rispetto ai sostenitori della “lobby israeliana” in Italia. Giudicate il tono: “Chi sono gli amici di Israele? Sta qui la natura dell’evento del 7 ottobre messo in piedi dall’onorevole Nirestein e dal ristretto gruppo di "amici di Israele", un gruppo che da anni cerca di agire con la stessa efficacia della “Israel Lobby” negli Stati Uniti. Il problema è che la sua influenza è forte nel ceto politico e nei giornali patinati ma è debolissima nella società anche e proprio a causa della crescente divaricazione tra ceto politico, sistema dei mass media e la gente normale.” Di più: “l’onorevole Nirestein e le autorità israeliane hanno dunque ritenuto opportuno cercare di arruolare in una narrazione ingestibile nuove personalità che possano godere di maggiore simpatia nella società di quanta ne ispirino e raccolgano i soliti Veltroni, Rutelli, Ferrara, Cicchitto, Buttiglione, Battista, Mieli etc.” Ce n’è pure per Saviano, reo di avere firmato un manifesto per il diritto di Israele a esistere: “Dobbiamo ammettere che non ci meraviglia affatto l’adesione di quello che è stato giustamente e recentemente definito “un eroe di carta” come Roberto Saviano in questa armata dei silenti (ma sensibili ai potenti), o di un artista incline ormai al fascino della "potenza temporale" dello spirito come Lucio Dalla. Decisamente incomprensibili appaiono le adesioni di musicisti come Raiz (ex Almamegretta) e Massimo Ranieri o del professor Veronesi.” Insomma questa gente del “Forum Palestina” non manda giù che l’appello pro Israele sia decisamente bipartisan e magari c’è da aspettarsi qualche azione provocatoria clamorosa proprio per il 7 ottobre. Speriamo che le forze dell’ordine e l’intelligence italiana siano preparate alla sfida. E soprattutto all’altezza.


da www.fiammanirenstein.com, 2 ottobre 2010

Cari amici,
anche a seguito dei vostri numerosi interventi, vorrei raccontarvi che, appena arrivata alla Camera la notizia delle dichiarazioni del Senatore Giuseppe Ciarrapico giovedì scorso, mi sono alzata subito dopo Emanuele Fiano per prendere la parola, nonostante la Vicepresidente della Camera Rosy Bindi, che in quel momento dirigeva i lavori dell'Aula, avesse ribadito che è proibito intervenire su affermazioni espresse nell'altro ramo del Parlamento. Tutto il gruppo del Pdl ha applaudito il mio intervento di dura condanna e tutti i gruppi parlamentari hanno seguito a ruota la mia dichiarazione (che potete riascoltare cliccando qui). Berlusconi a sua volta, nel momento delle repliche durante il dibattito in Senato, ha dichiarato il suo consueto attaccamento al mondo ebraico e a Israele.
Voglio quindi affermare che le speculazioni sono assurde, come è assurdo rimettere in discussione l'importanza del gesto di Gianfranco Fini, che, nel 2003, con la sua visita in Israele e a Yad Vashem, dobbiamo riconoscere che seppe ricollocare la destra italiana, di cui io non faccio storicamente parte, nel percorso della democrazia.

A questo link trovate la mia intervista uscita ieri su Liberal "Parole vergognose, l'odio razziale avanza". Vi invito a leggerla e scrivermi le vostre opinioni.

(http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=UBSD7)

E' anche per dire basta a ogni forma di antisemitismo, che oggi nuovamente imperversa in Europa, per vigilare contro l'intolleranza, che il 7 ottobre ci vediamo a Roma, al Tempio di Adriano a piazza di Pietra, per la manifestazione "Per la verità, per Israele". E' importante che partecipiate tutti.

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diaconale@opinione.it

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