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Libero Rassegna Stampa
01.10.2010 Divieto del burqa e limitazione dell'immigrazione
Le richieste di Geert Wilders per appoggiare il governo olandese. Cronaca di Andrea Morigi

Testata: Libero
Data: 01 ottobre 2010
Pagina: 21
Autore: Andrea Morigi
Titolo: «La destra al governo in cambio del no al burqa»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 01/10/2010, a pag. 21, l'articolo di Andrea Morigi dal titolo "La destra al governo in cambio del no al burqa ".


Geert Wilders

No al burqa e cittadinanza a punti. Anche se non parteciperà direttamente alla formazione del nuovo esecutivo olandese, è Geert Wilders a dettare l’agenda del nuovo governo di centrodestra olandese guidato dal liberale Mark Rutte. I liberali del Vvd e i cristianodemocratici avevano cercato in ogni modo di escludere Wilders, fondatore e leader del Pvv, il partito della Libertà, accusato di xenofobia durante tutta la campagna elettorale, ma vero vincitore del voto. Per 111 lunghi giorni si sono sforzati di disegnare alleanze improbabili che vanificassero la volontà, espressa nelle urne, prima alle ultime consultazioni europee poi alle politiche, di farla finita una buona volta con l’islamizzazione dei Paesi Bassi. Alla fine, obtorto collo, i partiti “borghesi” hanno dovuto cedere su alcuni punti qualificanti del programma, imposti dal nuovo ago della bilancia della politica olandese. Non ci saranno ministri di Wilders, ma sarà introdotto il divieto di indossare il burqa e si limiterà l’utilizzo del velo islamico da parte di alcune categorie di impiegati pubblici, in particolare le donne agenti di polizia. Diversamente, non avranno l’appoggio esterno da parte di Wilders.
L'accordo siglato tra il Partito della Libertà (Pvv) e le due formazioni politiche che costituiranno il governo (i liberal-conservatori del Vvd e i cristiano-democratici del Cda) prevederebbe, secondo la stampa locale, anche altre significative vittorie politiche del Pvv. Oltre alla messa al bando del burqa, la politica del governo dovrà comprendere un impegno generalizzato a ridurre il tasso d’immi - grazione sul territorio nazionale. I nuovi “tetti” di tolleranza prevederanno un taglio del 50% all’immigrazione proveniente da Paesi non occidentali e del 25% all’afflusso di rifugiati. Inoltre, non si regalerà più la cittadinanza a destra e a manca.
Si dovrà prima verificare la compatibilità dei nuovi cittadini olandesi con la società di approdo che li accoglie. Nel periodo di valutazione, sarà concesso il passaporto subordinatamente al rispetto delle regole di convivenza civile: in caso di crimini commessi entro i primi cinque anni dal rilascio, il documento potrà essere ritirato. Non si tratta più di un diritto incondizionato all’acquisizione della nazionalità olandese, ma di un percorso da compiere in vista di un premio. È un vero e proprio ribaltamento di quel modello di integrazione omni- inclusivo nordeuropeo, risultato fallimentare alla prova dei fatti. E anche un onesto riconoscimento della necessità di intraprendere un’altra strada, opposta a quella tracciata dalla legge coranica.
Tra le richieste avanzate da Wilders, che paiono essere state accolte dai suoi nuovi alleati, figurano anche curiosità e stravaganze, come la nascita di un corpo di polizia interamente dedicato al benessere degli animali, o misure più popolari, come l’elevazione della velocità massima in autostrada a 130 chilometri orari e l’abolizione del divieto di fumare nei piccoli caffè, ma anche provvedimenti che limitano l’innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 66 anni e non a 67, come previsto in precedenza. Non si rinuncerà però alla realizzazione di un piano di tagli alla spesa pubblica, che sarà pari a 18 miliardi di euro entro il 2015 e prevede la riduzione da 16 a 12 del numero dei ministri. Relegati all’opposizione i partiti di sinistra responsabili dello sfascio, l’unica sfida alla tenuta della nuova maggioranza di governo potrebbe giungere dai congressi dei cristianodemocratici (Cda) e dei liberali (Vvd), previsti per il prossimo fine settimana. Se opteranno per un sostegno al nuovo governo, assicureranno la stabilità dei Paesi Bassi, secondo il motto annunciato da Rutte: «Libertà e responsabilità» e gli si consentirà di portare a termine lo scopo dichiarato del suo nuovo governo: «Restituiremo il nostro paese agli olandesi, che lavorano sodo». Altrimenti, sarà il caos.

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