Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 30/09/2010, a pag. 18, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo " Violati i diritti umani. Sanzioni Usa a otto iraniani ".
Maurizio Molinari
Sono otto i leader iraniani responsabili della repressione del movimento di protesta dell’Onda Verde e il governo degli Stati Uniti ne rivela nomi e responsabilità, annunciando di aver adottato nei loro confronti sanzioni finanziarie «per violazione dei diritti umani» simili a quelle che colpiscono gli individui accusati di terrorismo e di proliferazione di armi di distruzione. Ad annunciare il passo contro Teheran è stata la Casa Bianca mentre il Segretario di Stato Hillary Clinton ha diffuso un dettagliato documento sugli otto leader che ricostruisce chi ordinò di colpire e come quanti protestavano per il risultato delle presidenziali del giugno 2009 che premiarono Mahmoud Ahmadinejad. Il principale accusato è Mohammad Ali Jafari, comandante dei Guardiani della rivoluzione islamica, perché «controllava le forze dei Basiji» che «sotto il suo comando» furono responsabili di «percosse, omicidi e arresti arbitrari di pacifici dimostrati». Il vice di Jafari per l’intelligence, Hossein Taeb, era il «comandante dei Basiji nel giugno 2009» e guidò i miliziani sulle moto nel dare la caccia ai manifestanti per «picchiarli» e commettere «omicidi».
Le attività condotte dalla polizia in divisa «in violazione dei diritti umani» dipendevano invece da Sadeq Mahsouli, allora ministro dell’Interno e oggi del Welfare. Fu lui a ordinare «gli attacchi contro i dormitori dell’Università di Teheran del 15 giugno 2009 nei quali gli studenti furono picchiati e detenuti» e in seguito «torturati e maltrattati nei sotterranei del ministero degli Interni» nonché «molestati nel carcere di Kahrizak».
Riga dopo riga, il documento del Dipartimento di Stato ripercorre i fatti di allora attribuendone precise responsabilità come finora nessun organismo aveva fatto e svelando un’impostazione che pone le basi per possibili future azioni legali internazionali. Da qui la ricostruzione del ruolo di Qolam-Hossein Mohseni-Ejei, attuale procuratore generale ed ex ministro dell’Intelligence, che autorizzò l’«uso della tortura» per ottenere «false confessioni da personaggi politici» mentre Saeed Mortazavi, ex procuratore generale, fu colui che «firmò l’ordine in bianco per l’arresto di centinaia di attivisti, giornalisti e studenti mandandoli nella prigione di Kahrizak». L’attuale ministro dell’Intelligence, Heydar Moslehi, è invece responsabile della gestione della «sezione 209 del carcere di Evin» a Teheran dove sono avvenuti «abusi, percosse, violenze sessuali e mentali» e dove numerosi studenti continuano a essere detenuti. In particolare «uno dei detenuti è stato ucciso nel tentativo di estorcergli una confessione e un altro è stato ucciso perché con la tortura non si era riuscito a farlo confessare».
Il maggior numero di vittime - 37 - viene addebitato a Mostafa Mohammad Najir che nel dicembre 2009 guidò le forze governative contro le proteste coincidenti con l’Ashura. L’ottavo nome è Ahmad-Reza Radan, coinvolto negli abusi. «Siamo solidali - ha commentato Hillary Clinton - con le vittime e con tutti quegli iraniani che si augurano un governo che rispetti i loro diritti umani, la loro dignità e la loro libertà».
Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante