lunedi` 21 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
29.09.2010 Olanda: il partito di Geert Wilders è l'appoggio esterno determinante per il governo
Gli islamicamente corretti tremano

Testata: Corriere della Sera
Data: 29 settembre 2010
Pagina: 13
Autore: Luigi Offeddu
Titolo: «Olanda, il governo è pronto. Appoggio esterno di Wilders»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 29/09/2010, a pag. 13, l'articolo di Luigi Offeddu dal titolo " Olanda, il governo è pronto. Appoggio esterno di Wilders".

Siamo in attesa del momento in cui termini come 'islamofobia', 'xenofobia', 'razzismo' non verranno più associate a persone come Geert Wilders, il quale si oppone all'islamizzazione dell'Europa.
Offeddu, come sempre, non condivide, e attacca Wilders nella sua cronaca, niente di diverso dal solito.
Ecco il pezzo:


Geert Wilders

BRUXELLES — È la prima volta che accade dal lontano 1939, anno di inizio della seconda guerra mondiale, e per qualcuno questa coincidenza ha qualcosa di sinistro: dopo 111 giorni di trattative e 71 anni di solide maggioranze politiche, l’Olanda ha da oggi un governo di minoranza, minoranza di centro-destra, con l’appoggio esterno determinante di Geert Wilders e del suo partito anti-Islam.

L’accordo finale è stato raggiunto ieri sera, in un clima di confusione generale. E attraverso tre passaggi successivi: primo, accordo bipartitico fra i cristiano-democratici di Maxime Verhagen (Cda) e i conservatori di Mark Rutte (Vvd); secondo, formazione del governo di minoranza (che si chiamerà appunto Verhagen-Rutte); terzo, accordi separati fra ciascuno dei due partiti e i populisti del Partito della Libertà (Pvv) guidato appunto da Geert Wilders; con preventiva contrattazione dei temi su cui Wilders dovrebbe accordare di volta in volta il voto di fiducia, facendo così da «stampella» (e probabilmente non a titolo di beneficenza). Quasi un miracolo funambolico all’italiana. E una cornice pragmatica, cioè depurata da troppe questioni di principio, tant’è vero che il cristiano-democratico Verhagen si ritrova già segnato a dito dal segretario generale del Consiglio delle chiese olandesi: «Questa è una operazione di prostituzione politica, un governo di destra penserà solo a far soldi infischiandosene dei valori umani, e chi gli dà il suo appoggio si prostituisce». Fra i cristiano-democratici, molti non nascondono la paura della convivenza con un personaggio poco controllabile come Wilders: sabato si riuniranno a congresso, non si esclude una spaccatura fra loro. Quanto allo stesso Wilders, alza di continuo la posta, ed è ben conscio di quel che ha ottenuto: «È un momento storico — ha dichiarato ieri — chi l’avrebbe detto, solo due anni fa, che un giorno avremmo avuto tanta influenza sul governo…». Fra pochi giorni, ad Amsterdam, l’uomo sarà processato per incitamento all’odio razziale («ci saremo anche noi, per solidarietà», annunciano gruppi di ultras del calcio da tutta l’Europa) e nell’attesa si prepara a tenere un comizio anti-Islam a Berlino.

«Questo nuovo governo è il peggiore che potesse uscire da mesi di trattative», tuona il leader laburista Job Cohen. Ma egli stesso, alle elezioni di giugno, era stato umiliato (30 seggi contro i 31 di Rutte e i 23 di Wilders). Fin dal primo momento, era stato chiaro che senza Wilders non si sarebbe andati da nessuna parte. E chiaro, o quasi, è adesso ciò che Wilders chiederà, in cambio della sua «stampella» politica: nuove leggi anti-Islam, blocco delle immigrazione musulmana in tutto l’Occidente (su questo tema ha già lanciato un’alleanza internazionale in 5 Paesi), ed espulsione degli immigrati Rom.

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT