Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" Maltrattare gli alleati e corteggiare i nemici "
Dunque, vogliamo riassumere l'antropologia italica? I genovesi sono avari (come gli scozzesi e gli ebrei); i calabresi chiusi e cape toste, gli emiliani cordiali e le loro donne ben tornite, i piemontesi falsi e cortesi, i milanesi chiacchieroni... lasciamo stare le qualificazioni più importanti e fermiamoci qui. Che pensereste voi di uno che ragionasse così e magari spiegasse in questi termini successi e problemi politici nella varie parti d'Italia?
Magari sarò un po' intollerante, ma io penserei di trovarmi davanti a un imbecille.
Che dire allora di chi affermasse che gli israeliani più alieni dalla pace sono i "russi", mentre i più disponibili sono quelli nati in Israele, seguiti dagli askenaziti (discendenti cioè da ebrei dell'Europa Orientale, che a suo tempo magari era Russia...) e invece i "marocchini" (termine un po' spregiativo per i sefarditi) sono ambigui sul tema?
Chi affermasse, anzi chi ha affermato è un personaggio che è sempre stato considerato molto intelligente e colto, per il suo mestiere, anche se un tantino spregiudicato in materia sessuale: si chiama Bill Clinton, di professione fa l'ex presidente degli Stati Uniti e il marito dell'attuale segretario di stato. Vi risparmio il resto del ragionamento che è più o meno della stessa profondità intellettuale. Se ne avete voglia lo trovate qui: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3958611,00.html . Permettetemi di dire che sulla sua intelligenza ho sempre avuto dei dubbi, ma adesso ne ho molti di meno: lo giudico come quel signore di prima che pensa sul serio che i genovesi sono tutti avari.
E di un tale che avendo a che fare con un truffatore violento con cui sta negoziando invano da un tempo infinito, gli dicesse per l'ennesima volta in pubblico: trattiamo, diventiamo amici, ti dò la mano, ti apro la porta, solo che il mascalzone se ne va e lo lascia parlare da solo, e anzi quando tocca a lui parlare accusa il nostro eroe di essersi fatto da solo i maggiori danni che ha subito e dunque di essere lui un imbroglione e un attaccabrighe? Direste, credo, che l'eroe è un imbecille a continuare a porgere l'altra guancia, anche se il mascalzone è un mascalzone a offenderlo.
Be' il mascalzone è Ahamadinedjad (http://www.hurriyetdailynews.com/n.php?n=us-walks-out-of-ahmadinejad-un-speech-2010-09-24) , e fin qui ci siamo, ma l'eroe, cioè lo stupidino è Obama (http://www.whitehouse.gov/the_press_office/Remarks-by-the-President-to-the-United-Nations-General-Assembly/) , che continua a maltrattare gli alleati e a corteggiare i nemici irriducibili, col risultato che, poverino, nessuno gli vuole bene, a parte qualche irriducibile riformista italiano, ma soprattutto che nessuno lo prende sul serio.
Conclusione: due dei presidenti americani più celebrati sul piano personale nell'ultima settimana hanno fatto proprio la figura del piffero.
Altro che il vecchio Gerald Ford, di cui si diceva che trovasse molto difficile scendere le scale del suo elicottere e mangiare chewing gum allo stesso tempo... La cosa mi mette molto in difficoltà, badate, perché a me l'America piace, sono filoamericano in linea di principio. E inoltre penso che la democrazia, in soldoni, consiste nell'accettare quel che gli elettori scelgono anche se non ti piace e non fare la figura degli intellettuali in stile "Repubblica" e "Haaretz", che hanno sempre ragione loro e se l'elettorato non li segue, peggio per lui, è stupido.
E allora come la mettiamo con Clinton, Obama e compagnia bella? Imbarazzante, lo ammetto. Mi resta solo la risposta di Churchill, immediatamente bocciato dall'elettorato dopo aver salvato la Gran Bretagna in guerra: la democrazia è un sistema del tutto imperfetto, pieno di difetti, che elegge un sacco di imbecilli. Peccato che tutti gli altri sistemi siano peggio, perché col fascismo, il comunismo, l'islamismo, la monarchia assoluta ecc. gli imbecilli regnano a vita e se possibile passano il malloppo ai figli (in stile Assad, tanto per intenderci), mentre in democrazia prima o poi viene il momento di segarli via dal potere.
Ugo Volli