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Ugo Volli
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Babbo Natale e l'incendio 22/09/2010

Babbo Natale e l'incendio


Hamas

Sapete, cari amici, Bill Clinton ha fatto uno di quei colpi di teatro in cui è assai bravo, è riuscito a riunire in un albergo di New York in parallelo alla sessione dell'Onu, la sua "Global Initiative", in sostanza una riunione di potenti della terra, in cui quest'anno spiccavano il presidente israeliano Peres, il premier palestinese Salam Fayyad e il principe ereditario del Bahrein Salam Bin Hamad Al-Khalif, dando loro il temino di "pensare come la pace fra israeliani e palestinesi fosse già stata conclusa" (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=1797&ID_sezione=58&sezione=). Dunque, se l'hanno fatto loro, lo faccio anch'io e vediamo se arriviamo alle stesse conclusioni.

Dunque, la pace è stata firmata, con l'autorità palestinese, beninteso. Non con Hamas, non con Hizbullah, non con l'Iran. Ignoriamo i dettagli, ignoriamo il problema dello sgombro di una parte degli insediamenti (a rischio di una guerra civile in Israele), facciamo finta che abbiano trovato una quadra su Gerusalemme. C'è lo stato di Palestina, che ha sovranità sulla Cisgiordania e su Gaza. Già, su Gaza. E chi glielo va a dire a Hamas, di disarmare e di sottoporsi ai funzionari del nuovo stato? Non vi sembra probabile che si tengano Gaza, e magari si mettano a sparare anche dalle colline della Samaria, magari tirando giù un aereo in atterraggio all'aeroporto Ben Gurion, che dista 5 o 10 chilometri dal confine? O centrando un grattacielo di Tel Aviv, a meno di 20? Chi li va a fermare? L'esercito israeliano non può più entrare nello stato sovrano di Palestina, le sue forze di sicurezza non sono certo indifferenti all'opinione pubblica che per l'80% vuole il paese "dal fiume al mare", una forza di interposizione internazionale non sarebbe più utile di quella che in Libano ha lasciato Hizbullah ricostruire tutta la sua infrastruttura militare. E a proposito di Hizbullah, pensate davvero che abbia cambiato opinione e incominci a trovare simpatica la stella di Davide? O piuttosto rilancia la "lotta", rapisce un po' di soldati, spara i suoi razzi sulla Galilea per far fallire il fragile equilibrio?

Clinton potrebbe obiettare: basta fare la pace anche coi siriani. A parte il fatto che il vero padrone di Hizbullah non è la Siria ma l'Iran, è facile a dirsi e un po' più difficile a farsi. A parte che nel tema iniziale questo non c'era e anche a essere ottimisti siamo nella fase delle trattative con la Siria, non della pace fatta, può Israele costringere al ritiro un centinaio di migliaia (nella migliore delle ipotesi) di abitanti negli insediamenti a Est e svuotare anche il Golan,  richiesta minima di Assad, che fra l'altro domina la distribuzione delle acque ed è il passaggio obbligato di ogni esercito fra le due pianure siriana e israeliana? E voi pensate davvero che la "resistenza", e anche la Siria, avendo avuto così tanto gratis, si fermerebbe? Non sarebbe il momento di approfittare del caos dentro Israele per provare a prendersi gratis la posta intera? Non si muoverebbero gli arabi con passaporto israeliano, per cercare di dare una spallata e ricacciare in mare gli "invasori"?  Chi glielo spiega a tutti i ragazzi e i giovani di tutto il mondo arabo e in particolare ai palestinesi, cresciuti a libri di testo e televisioni per cui Haifa e Giaffa, Safed e Hashdot per non parlare di Gerusalemme, sono città palestinesi, che non devono provare a "riprendersele"?

E l'Iran? Pensate che un'Israele più piccola e inevitabilmente più debole lo distoglierebbe dalla sua ostilità, gli farebbe smettere di costruire la sua bomba atomica? Fra l'altro ci crediamo davvero che, una volta firmata la pace con l'AP, come per miracolo i conflitti in Iraq e in Afganistan, l'imperialismo iraniano nel golfo persico, l'allontanamento della Turchia dall'Occidente, la profonda ostilità e risentimento del mondo islamico per l'Occidente si risolverebbe? O è un po' come credere a Babbo Natale? Non accadrebbe esattamente il contrario (com'è regolarmente accaduto coi ritiri israeliani dal Libano, da metà della Cisgiordania e da Gaza), cioè lo scoppio di una nuova guerra, tanto più grande e feroce quanto più gli accordi penalizzassero Israele? E una volta che scoppiasse, l'America manderebbe i suoi soldati a morire per Tel Aviv? E l'Europa, l'Italia, li manderebbero? Tutta questo giochino della pace a tutti i costi non rischia di provocare la Terza Guerra Mondiale? Non stanno giocando col fuoco quei volonterosi pompieri di Obama e del suo seguito europeo?

Ugo Volli

PS: Clinton mi risponde: ma non si può non fare la pace, se no come si va avanti? Come adesso, facendo crescere l'economia palestinese, aspettando che l'estremismo mostri il suo fallimento a Gaza, normalizzando progressivamente le cose. Il rapporto fra Israele e Palestina sarebbe senza dubbio migliore di quello fra Coreoa del Sud e Corea del Nord, che sono sull'orlo della guerra nucleare, o fra stati Uniti e Cuba, che si boicottano da altrettanto tempo e hanno rischiato di provocare una guerra atomica qualche decennio fa. Eppure nessuno si affretta a far fare loro la pace, magari con "dolorosi sacrifici" territoriali o d'altro tipo. (http://www.jpost.com/Opinion/Columnists/Article.aspx?id=188721)


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