Cari amici, durante le vacanze non avete mai sognato di comprarvi una casetta su un'isola greca, o su una spiaggia spagnola, a Parigi o a Praga? Magari l'avete già fatto, comunque sapete che è questione di soldi. E se poi incappate in una zona di conflitto etnico e vi innamorate di una baita altoatesina, di un appartamento a Capodistria, di un terreno in Irlanda del Nord, in Corsica o nei paesi baschi, le cose potrebbero essere un po' più difficili, magari in quei posti c'è una legge che limita le proprietà straniere, o semplicemente i locali non hanno voglia di vendere a chi viene da fuori. Potreste perfino essere taglieggiati da qualche mafia più o meno politica, ma insomma, niente di così grave, sono cose che succedono anche da noi.
Pensate ora di essere ebrei e di voler comprare un campicello dalle parti di Gerico. Impossibile. Non solo rischiate grosso voi, perché certamente alla prima occasione in cui visitate la vostra proprietà qualcuno cercherà di insegnarvi in pratica le tecniche della lotta armata (naturalmente nel ruolo di bersaglio, non di resistente). Ma chi vi ha venduto la terra, per via del contratto che ha firmato, non solo avrà commesso un reato grave, ma sarà immediatamente condannato a morte, in virtù di una legge giordana del '73 (che l'Autorità Palestinese applica non si sa con che basi giuridiche, visto che l'"occupazione" è del '67). Di recente una corte palestinese ha disatteso questa legge, obiettando che vendere la terra non ha l'aria di un reato così grave, ma immediatamente la corte superiore ha riaffermato che il venditore anche di un metro quadro di terra "agli ebrei" merita la morte. E magari prima dei giudici ci penserà qualche "militante" a spedirgli un proiettile nella testa in cambio del suo terreno (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=188604) .
Del resto uno degli ostacoli notori al processo di pace è una pretesa palestinese che il loro presidente Abbas ha ripetutamente espresso: nel territorio del nuovo stato non dovrà restare neanche un ebreo (http://www.isrelate.com/pages/content/2/938/No-Jews-In-A-Palestinian-State), chi si trovasse oltre le frontiere stabilite, nuovo "colono" o antico proprietario che sia, se ci fosse la pace dovrà immancabilmente andarsene subito (http://www.commentarymagazine.com/blogs/index.php/tobin/279091). Insomma, se prevarrà la posizione palestinese, Non ci sarà reciprocità: gli arabi potranno restare in Israele e comprare tutta la terra che riescono, gli ebrei in Palestina non potranno stare neanche un minuto (come già non possono entrare nella maggior parte dei paesi arabi).
Vi meravigliate? Trovate tutto questo poco pacifico e poco democratico, un tantino discriminatorio? Malissimo. A parte che l'Islam deve comandare sempre sugli infedeli e rimetterli al loro posto, quella è Terra Santa, lo sanno tutti. E dunque deve essere assolutamente tenuta pulita. Etnicamente pulita, è chiaro.