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Gli 'ismi' e il suicidio degli intellettuali 20/09/2010
"Pura invidia",ironico e azzeccato titolo dell'eurabica cartolina del prof.Volli dd.19 settembre 2010. Ma guarda un po' che combinazione, proprio ieri ho terminato la lettura  del libro "Koba il Terribile" di Martin Amis, ed.Einaudi, libro che mi sarei augurato di averlo potuto leggere cinquant'anni fa e, ma guarda un po', a mo di segnalibro tenevo la stampa di un articolo di Tommaso Piffer, tratto da "Il Foglio" e riportato da I.C. il 17 aprile 2008, intitolato "Il suicidio degli intelettuali", che del libro ne costituisce opportuno 'pendant': un'intervista a Paul Hollander, da cui traggo alcuni passaggi.
"Come è stato possibile che intelettuali sensibili, colti e dotati di spirito critico abbiano potuto appoggiare, durante il secolo scorso, regimi repressivi e votati alla negazione dei più elementari diritti umani? E' la domanda che continua a porsi Paul Hollander. Come è successo che personaggi del calibro di Pablo Neruda, Jean-Paul Sartre, Susan Sontag, George Bernard Shaw e tanti altri siano rimasti affascinati dalla Russia staliniana, dalla Cina maoista o dalla Cuba castrista, ignorandone completamente i difetti e le stortura. E come ancora oggi vi siano affermati intelettuali che guardano con condiscendenza se non con simpatia ai fondamentalisti islamici che predicano l'odio e la distruzione dell'occidente."
"Hollander scopre proprio che un settore considerevole della classe intelettuale occidentale è seriamente impegnato nella difesa del sistema sovietico e nella demonizzazione della propria. Nel 1981 pubblica uno dei suoi libri più importanti, tradotto in Italia dal Mulino con il titolo 'Pellegrini politici. Intelettuali occidentali in Unione Sovietica, Cina e Cuba' (1988). E' un ritratto impietoso della classe intelettuale occidentale. Hollander mette in discussione la credenza assai diffusa secondo cui una caratteristica fontamentale degli intelettuali sia la difesa della libertà e la loro disposizione critica. Al contrario, i resoconti dei viaggi compiuti nei paesi socialisti mostrano una predisposizione a farsi ingannare da burocrati di partito esplicitamente incaricati di falsificare la realtà a uso e consumo dei visitatori....Hollander giunse alla conclusione che a essere decisivi non furono gli inganni, ma la predisposizione con la quale gli intelettuali affrontavano la realtà: 'Noi volevamo ingannarvi - disse molti anni dopo un comunista cinese a una delle vittime delle sue mistificazioni - ma voi volevate essere ingannati'....
'Gli intelettuali contribuiranno - si chiedeva - volontariamente o involontariamente, alla distruzione delle loro società relativamente libere, a causa delle loro illusioni su altre società e a causa delle loro ricorrenti fantasie su nuove forme di liberazione e realizzazione collettive?'
Oggi Hollander, davanti alla sfida posta all'Occidente dall'Islam radicale, vede in parte realizzarsi queste previsioni: 
'Gran parte degli intelettuali - ci dice - non hanno sufficientemente a cuore le società a cui appartengono, e non sono preparati a difenderle. Ma il radicalismo islamico è una minaccia ben più seria del comunismo, in quanto è molto più irrazionale e fanatico. I comunisti non compivano attentati suicidi, non c'era il culto della morte e del martirio....
'Il flirt della sinistra coi fondamentalisti islamici ha infatti questo di interessante, che - dice Hollander - i valori di questi ultimi sono tutto il contrario di quello che la sinistra ha sempre predicato e sostenuto. Abbiamo intelettuali di sinistra che, mentre si dicono sostenitori del secolarismo occidentale, simpatizzano con movimenti fanatici e rigidamente religiosi e con sistemi' di pensiero che discriminano le donne, reprimono orientamenti sessuali non convenzionali e praticano i più barbari sistemi di politica criminale'.
Nessuno degli intelettuali che flirtano con il fondamentalismo accetterebbe mai di vivere sotto un regime radicale islamico, dove verrebbe probabilmente riservato loro un trattamento ben peggiore di quello di cui godono in occidente. Del resto, sono molto rari i casi di intelettuali che non si limitano a sostenere questi movimenti politico-religiosi ma si convertono effettivamente all'islam. Per Hollander è una nuova conferma di come l'odio sia una forma potente di formazione della credenza politica...
Hollander...non risparmia strali agli intelettuali che non solo non hanno ritenuto di dover rinnegare la loro adesione al comunismo, ma che oggi ancor più di prima rimangono ancorati all'acceso antiamericanismo che a questa adesione stava sotteso. E che hanno trovato nell'11 settembre la conferma di tutti i loro preconcetti nei confronti dell'America, imputando alla politica estera americana crimini assai più gravi degli attentati terroristici di bin Laden e di al Qaeda. Hollander, formidabile osservatore della realtà, come ogni descrittore onesto è anche cosciente del punto fino al quale ritiene di potersi spingere. La ragione più profonda di certi fenomeni di fascinazione politica è per lui uno di questi. Il modo migliore per descriverli - ha affermato in varie occasioni - è quello di collocarli tra le immortali espressioni dell'irrazionalità umana, che include quella di lasciarsi accecare da un odio logorante".
Voglio chiudere con una frase riportata nella  cartolina citata più sopra e scritta da "un umile militante del Partito della Rifondazione comunista di Nichelino (TO)":
"La macchina della menzogna è in grado di travolgere la verità". Bravo, compagno, forse stai iniziando ad aprire gli occhi!
Da parte mia vi invito a leggervi con attenzione la "Cartolina" qui allegata e "Koba il Terribile": "meglio tardi che mai".
Bruno Basso
            
Risponde Ugo Volli:
Ringrazio l'autore della lettera, con cui concordo pienamente. L'odio di sé e la pulsione suicida della cultura europea durante il Novecento sono un mistero sconvolgente. Perché praticamente tutti gli intellettuali si siano schierati con entusioiasmo con quelli che li avrebbero immediatamente rinchiusi in un Lager, in un Gulag, in un centro di rieducazione maoista o islamico, se anche non li avessero uccisi sui due piedi, è veramente difficile da capire. E' vero che fascismi, nazismi, islamismi, maoismi, dittature varie hanno sempre pagato profumatamente e adulato i loro sostenitori stranieri e qualche volta corrotto i possibili agit-prop locali. Ma vi è qualcosa di più, vi è un bisogno di un potere personale da adorare e di una polizia segreta da temere, che è davvero difficile spiegare. Purtroppo questo riflesso condizionato di appoggio alle dittature e ai terrorismi non è affatto finito col secolo breve ma si perpetua in maniera ancor più grottesca con un islamismo ben deciso a rifiutare qualunque cultura non islamica, le arti visive, la musica, la narrativa non schierata eccetera. La funzione dei pochi che resistono a questa tendenza è anche quella di richiamarne la contraddizione.

Ugo Volli

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