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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Gerald Steinacher, La via segreta dei nazisti 20/09/2010

La via segreta dei nazisti                Gerald Steinacher
Traduzione di Francesco Casolo
Rizzoli                                                  Euro 24

Il 23 ottobre 1948, la nave San Giorgio lasciò il porto di Genova con a bordo, tra gli altri, il criminale nazista Erich Priebke e la sua famiglia. Il 18 luglio di quello stesso anno partì per l’Argentina il medico torturatore Josef Mengele. Nel campo di Auschwitz aveva “studiato”, in realtà torturato a morte, più di tre mila individui tra i quali molti bambini. Per esempio aveva tentato di cambiare il colore dei loro occhi, si può immaginare (o forse no, non si può immaginare) come. Richard Klement (vero nome Adolf Eichmann) approdò a Buenos Aires il 14 luglio 1950. Eccetera. A guerra finita, migliaia di criminali nazisti trovarono scampo in America Latina sfuggendo al castigo che le loro nefandezze avrebbero meritato.
Numerose le vie di fuga. Una delle principali passava per il Vaticano che riforniva i fuggiaschi di falsi documenti per garantirgli l’impunità. Una strada che meritò l’appellativo di Rat Line, la via dei topi. Un’altra considerevole percentuale scampò al carcere mettendo le proprie conoscenze tecniche (comprese quelle spionistiche) a disposizione degli Alleati affinché le utilizzassero contro i Sovietici nella nuova guerra apertasi dopo la fine di quella combattuta sui vari fronti: la Guerra Fredda. Altro notevole apporto fu quello della Croce Rossa, che fornì decine di migliaia di documenti a chi voleva nascondere la sua identità in quanto coinvolto in rappresaglie o massacri. I pochi caporioni nazisti processati a Norimberga (alcuni di loro giustiziati) furono insomma poco più che una rappresentazione simbolica, i classici capri espiatori. Di questo vergognoso capitolo si occupa Gerald Steinacher nel suo La via segreta dei nazisti. L’autore, storico contemporaneo, ha messo insieme un’impressionante documentazione dopo cinque anni di ricerche (le note e l’indice dei nomi occupano da soli oltre cento pagine di testo). La caratteristica del libro, nato in origine come dottorato di ricerca poi opportunamente modificato, è di mettere sotto gli occhi del lettore non solo il quadro storico complessivo, ma le singole figure, le loro vicende personali, il finale destino. Ci sono voluti decenni perché queste vicende venissero alla luce. Lentamente il velo è stato sollevato, Steinacher dà il suo vigoroso contributo al ristabilimento della verità.

Corrado Augias
Il Venerdì di Repubblica


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