I giornali oggi, 18/09/21010 pubblicano con molto rilievo le notizie sul fallito attentato al Papa a Londra. Scegliamo una breve cronaca dal FOGLIO, uscita a pag. 1 con il titolo " Volevano uccidere il Papa ":
Elisabetta II Papa Benedetto XVI
Londra. Di nuovo a Londra. A cinque anni dalle stragi nei vagoni della metropolitana, la capitale britannica si potrebbe rivelare ancora la piastra più vulnerabile della corazza, il terreno operativo di scelta per le infiltrazioni del terrorismo islamico in Europa. Ma questa volta l’operazione, dai contorni ancora nebbiosissimi, sarebbe stata bloccata in una fase intermedia. Grazie a una soffiata dei servizi segreti, ieri all’alba gli agenti speciali dell’Antiterrorismo di Scotland Yard hanno fermato sei uomini non britannici, di nazionalità diverse – “alcuni sono algerini” – che avrebbero progettato “di uccidere il Papa” durante la sua visita di tre giorni. Cinque hanno un contratto di lavoro con un’impresa di pulizie e sono stati presi all’inizio del loro turno di lavoro al deposito di Chiltern Street, a Paddington, non lontano da Westminster, dove il programma della visita papale ieri prevedeva una tappa. Grazie al loro ruolo, i cinque netturbini avrebbero potuto muoversi con relativa facilità e senza essere notati fra le maglie della gigantesca operazione di sicurezza da un milione di sterline allestita attorno al Papa dalla polizia inglese. Per i cinque non sono stati ufficialmente resi noti i capi d’accusa. Il sesto uomo è stato fermato dalla polizia nel pomeriggio. Per la politica accomodante del governo inglese sull’accoglienza di estremisti da medio oriente e Asia, Londra negli anni Novanta si è trovata appiccicata il nomignolo di “Londonistan” e in passato ha dimostrato di essere un ambiente facile per al Qaida. Il fondatore del gruppo, Osama bin Laden, si abbeverò alla propaganda visionaria e ultraviolenta di ideologi come Abu Qatada e Abu Musab al Suri – che poi si sono uniti a lui – prodotta a Londra e distribuita in fotocopie per le strade della metropoli più di vent’anni fa. Oggi laCia americana conduce il cinquanta per cento delle proprie operazioni antiterrorismo nel Regno Unito, considerato linea di faglia tra l’occidente e le avanguardie estremiste in Europa. Resta da capire se i sei fanno parte di un piano ambizioso e coordinato da lontano per colpire davvero il Papa, e che cosa giustifica la scelta da parte di al Qaida. Per quanto la retorica indiscriminata che infesta i forum internet dei simpatizzanti del gruppo terrorista se la prenda di quando in quando anche con il Vaticano, il Papa non è sulla lista dei bersagli naturali. L’unica menzione seria nelle minacce diffuse sul Web dagli islamisti era arrivata nel 2006, dopo il discorso papale del 12 settembre a Ratisbona: il numero due, il dottore egiziano Ayman al Zawahiri, il più fine nei distinguo ideologici, aveva chiesto a Benedetto XVI e ai cristiani di convertirsi all’islam. Da due gruppi di estremisti iracheni filo al Qaida erano arrivate all’“adoratore della Croce” minacce di sconfitta e citazioni del profeta sulla conquista finale da parte dei musulmani di Roma, inevitabile e garantita come lo era stata quella di Costantinopoli. Quando al Qaida era ancora in fase embrionale, nel 1995, il futuro leader militare, Khalid Sheikh Mohammed, organizzò un attacco contro Papa Giovanni Paolo II durante la visita nelle Filippine (secondo alcuni documenti trovati in Pakistan). L’attacco fu sventato per caso dalla polizia, perché un detonatore esplose prima del previsto durante l’assemblaggio della bomba in una camera d’albergo, causando un piccolo incendio e attirando l’attenzione della polizia. Khalid Sheikh Mohammed riuscì a fuggire: è poi diventato la mente dell’attacco con aerei passeggeri dell’11 settembre contro New York e Washington.
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