Israele deve cedere territori senza chiedere niente in cambio E lasciarsi bombardare da Hamas senza rispondere. I negoziati secondo Michele Giorgio
Testata: Il Manifesto Data: 17 settembre 2010 Pagina: 8 Autore: Michele Giorgio Titolo: «Gli Usa: fermare la colonizzazione per altri tre mesi»
Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 17/09/2010, a pag. 8, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo " Gli Usa: fermare la colonizzazione per altri tre mesi ".
Michele Giorgio
Giorgio scrive : "Non uno stop completo alle costruzioni nelle colonie ebraiche in Cisgiordania, come impongono le risoluzioni internazionali,ma una sospensione di tre mesi(...)la proposta americana per sbloccare i negoziati diretti tra Israele e Anp che, ripresi il 2 settembre a Washington, sono già finiti nelle sabbiemobili.". E' evidente che se è necessario negoziare è perchè non c'è accordo. Ed è ovvio che negoziare significa cedere qualche cosa in cambio di qualcos'altro. Israele in passato ha fatto diverse concessioni. La moratoria sulla costruzione negli insediamenti sta per scadere. Non è ben chiaro per quale motivo Netanyahu dovrebbe rinnovarla senza nessuna garanzia in cambio. Abu Mazen faccia delle proposte in cambio del blocco delle costruzioni. Naturalmente se i negoziati sono momentaneamente fermi, Giorgio 'sa' di chi è la responsabilità : "A causare la paralisi è la decisione annunciata dal premier israeliano Netanyahu di rilanciare la colonizzazione al termine, il 26 settembre, della moratoria che il suo governo avrebbe attuato sui nuovi progetti edilizi negli insediamenti ". Le divisioni fra le fazioni palestinesi, il terrorismo di Hamas, il fatto che Abu Mazen non rappresenti, di fatto, nessuno, non sono elementi che Giorgio prende in considerazione. L'articolo di conclude così : "A Gaza intanto si continua a morire. Un altro palestinese è stato ucciso in un attacco dell’ aviazione israeliana a sud di Gaza in apparente risposta al lancio di razzi artigianali. Dall’inizio del mese, sono stati almeno otto i raid aerei israeliani contro la Striscia in cui sono morti sei palestinesi e altri otto sono rimasti feriti. ". Giorgio non menziona i razzi al fosforo bianco lanciati da Gaza contro Israele. Eppure era (ed è tutt'ora, nonostante la smentita della Croce Rossa Internazionale) così preciso nell'accusare Israele di aver utilizzato armi chimiche durante Piombo Fuso...Giorgio preferisce nascondere la testa sotto la sabbia e chiamare le armi di Hamas 'razzi artigianali'. E' la solita tattica del quotidiano comunista, cercare di convincere il lettore che Israele è l'aggressore e che, anche quando è vittima, sbaglia comunque perchè si difende in maniera sproporzionata, usa la sua micidiale aviazione contro dei miseri razzi artigianali. Ecco l'articolo:
Non uno stop completo alle costruzioni nelle colonie ebraiche in Cisgiordania, come impongono le risoluzioni internazionali,ma una sospensione di tre mesi. Sarebbe questa, secondo il quotidiano arabo Al Sharq al Awsat, la proposta americana per sbloccare i negoziati diretti tra Israele e Anp che, ripresi il 2 settembre a Washington, sono già finiti nelle sabbiemobili. A causare la paralisi è la decisione annunciata dal premier israeliano Netanyahu di rilanciare la colonizzazione al termine, il 26 settembre, della moratoria che il suo governo avrebbe attuato sui nuovi progetti edilizi negli insediamenti (dove, nel frattempo, sono stati completatimigliaia di appartamenti approvati in passato). Obiettivo della proposta dell’AmministrazioneObama, spiega al Sharq al Awsat, è utilizzare i tremesi per raggiungere un accordo generale sui confini tra Israele e il futuro mini-Stato di Palestina. In questo modo, aggiunge il giornale, Netanyahu potrà costruire nelle porzioni di Cisgiordania che passeranno in via definitiva sotto il controllo di Israele. Washington punta alla costituzione immediata di uno Stato di Palestina «provvisorio» e a negoziati che in un secondo momento dovranno determinare lo «status permanente» dei Territori occupati da Israele nel 1967. Il presidente dell’Anp Abu Mazen sino a oggi ha respinto l’idea di accordo ad interim ma pochi credono che manterrà questa posizione. Definire, grosso modo, i confini dello Stato palestinese gli consentirebbe di affermare di aver ottenuto «risultati» al tavolo di una trattativa che la maggior parte della sua gente ritiene pericolosa per le aspirazioni palestinesi. Abu Mazen, conclude il giornale arabo, avrebbe già dato il suo «ok» alla proposta Usa. Questo spiegherebbe i commenti oltremodo morbidi che ha usato il presidente dell’Anp accogliendo ieri a Ramallah il Segretario di statoHillary Clinton. «Noi tutti sappiamo che non ci sono alternative alla pace attraverso i negoziati», ha detto Abu Mazen che appena un paio di giorni fa era stato fermo nel minacciare l’abbandono del tavolo delle trattative in mancanza di uno stop totale alla colonizzazione israeliana. A Gaza intanto si continua a morire. Un altro palestinese è stato ucciso in un attacco dell’ aviazione israeliana a sud di Gaza in apparente risposta al lancio di razzi artigianali. Dall’inizio del mese, sono stati almeno otto i raid aerei israeliani contro la Striscia in cui sono morti sei palestinesi e altri otto sono rimasti feriti.
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