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Informazione Corretta Rassegna Stampa
15.09.2010 Quel che il mondo deve agli ebrei
Auguri per il nuovo anno 5771, di Guy Millière

Testata: Informazione Corretta
Data: 15 settembre 2010
Pagina: 1
Autore: Guy Millière
Titolo: «Quello che il mondo deve agli Ebrei»

Quello che il mondo deve agli Ebrei
Auguri per il nuovo anno 5771, di Guy Millière
(traduzione di Jocelyne Cohen Mosseri)


Guy Millière

Mentre si festeggia il capodanno ebraico, a mo’ di auguri per un buon anno 5771 a tutti i miei lettori ebrei, e per spiegare agli altri alcune delle mie posizioni essenziali, dirò qui che, in ogni momento, ho coscienza di ciò che l’umanità deve alla cultura e al popolo ebraico, e questa coscienza ce l’ho da molto tempo. 
Sono stato condotto a interessarmi alla cultura ebraica con la scoperta dell’antisemitismo e delle ignominie che aveva prodotto. Da Primo Levi ed Elie Wiesel, sono passato alla lettura delle opere di Léon Poliakov. Le opere di Léon Poliakov mi hanno portato a tentare di decifrare ciò che gli antisemiti odiavano, e ho trovato elementi importanti da Winston Churchill il quale, in “The World Crisis”, – l’opera che ha dedicato alla Prima Guerra Mondiale – parla della Legge, e di ciò che “dobbiamo agli Ebrei”: “un sistema di etica che, anche se fosse interamente separato dal soprannaturale, sarebbe incomparabilmente il bene piú prezioso dell’umanità, piú prezioso dei frutti di tutta la saggezza messi insieme”.
Winston Churchill mi ha condotto a rileggere Leo Strauss, dal quale ho imparato la filosofia del Diritto, e a scoprire uno dei suoi libri, “La persecuzione e l’arte di scrivere”, nel quale fa molto riferimento a Moshe Maimonide. La scoperta del pensiero di Moshe Maimonide mi ha portato verso il pensiero ebraico: “La filosofia del giudaismo”di Julius Guttman, poi testi di Mordecai Kaplan, Abraham Joshua Heschel, Joseph Soloveitchik.
Ben sapendo che i miei lettori non potranno tutti dedicare anni allo studio, se dovessi consigliare loro un solo libro al fine di capire, consiglierei loro il voluminoso ma appassionante volume di un autore il quale, come me, non è ebreo: Paul Johnson. L’opera si chiama “A History of the Jews” (Versione italiana: Storia degli Ebrei, Ed. Tea.) […]. E’ l’opera di uno Storico. Un’opera luminosa, appassionante, impeccabile in termini di erudizione, ed è un libro impregnato – verso il popolo ebraico – del solo amore valido ai miei occhi: un amore lucido e pienamente fondato.
Non posso fare di meglio che non citare Paul Johnson, il quale va nella stessa direzione di Winston Churchill: “Il giudaismo spiega che l’essere umano deve essere trattato con rispetto e dignità, e gli si deve l’emergenza di queste idee come principi”. Poi: “Tutte le grandi scoperte dell’intelligenza sembrano evidenti una volta svelate, ma ci vuole un genio tutto particolare per formularle per la prima volta. Il popolo ebraico è portatore di tale genio”.
“Gli dobbiamo l’idea di uguaglianza davanti alla legge, divina e umana, l’idea del carattere sacro della vita, dell’individualità della coscienza e quindi della redenzione personale, della pace come ideale astratto, e dell’amore come fondamento della giustizia, ma anche la maggior parte degli altri elementi che costituiscono il dispositivo etico fondamentale dell’essere umano. Senza gli Ebrei, il mondo sarebbe un posto molto più vuoto”.
Parlerò di ciò che mi lega a Israele in un altro testo. Ma, così come sono un amico indefettibile d’Israele, perché conosco la storia d’Israele, ci tenevo a dire che, in questo preciso momento, in un tempo torbido in cui l’antisemitismo risale da diverse parti, intendo piú che mai essere un amico fedele del popolo ebraico: perché conosco la storia del popolo ebraico. E perché so quello che tutti gli uomini che aspirano a vivere degnamente, ovunque sulla terra, devono al popolo ebraico. So che bisogna essere estremamente attenti.
So anche, e ci tengo a scriverlo, che i nemici del popolo ebraico non possono trionfare, perché ciò che odiano attraverso il loro odio verso gli Ebrei è precisamente questo: ciò che costituisce “il dispositivo etico fondamentale dello spirito umano”.
So che senza questo dispositivo, lo spirito umano si perde, e con lui la stessa umanità.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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