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Corano: bruciarlo no, ma discuterlo e contestarlo sì
Sembra che non l'abbia fatto. Voglio dire il "reverendo" ma assai poco riverito Terry Jones del Dove World Outreach Center di Gainesville, Florida (buffo nome, qualcosa come "Centro mondiale missionario della colomba", il che per una "chiesa cristiana non appartenente a nessuna denominazione" - ma protestante- che conta ben "50 membri" (http://en.wikipedia.org/wiki/Dove_World_Outreach_Center), appare un tantino presuntuoso). Comunque non l'ha fatto, voglio dire, non ha bruciato il Corano. Sono contento come bibliofilo e come ebreo. A noi hanno bruciato tanti libri nella storia (anche quelli che si astenevano dal bruciare gli ebrei, come i papi, non avevano pietà per i depositi di intelligenza collettiva come il Talmud... pratica diffusa nella storia fino a Hitler e dopo). Tanti ne hanno bruciati, carrettate e carrettate, strappati dalle sinagoghe e dalle case, nell'illusione di toglierci la nostra identità. Io che non riesco a buttare neanche i gialli comprati in stazione, figuratevi se potrò mai approvare un rogo di libri. Non l'ha fatto, ma si è fatto tanta pubblicità: mica scemo. Dice anche il reverendo pastore di 50 anime (pochine anche in proporzione ai 108.655 abitanti della sua cittadina), di aver stretto un accordo con quell'altro bel tipo dell' "imam di New York" (così "Repubblica") Feisal Abdul Rauf: lui non bruciava i Corani e l'altro non costruiva la moschea affacciata su Ground Zero. Ma il buon Feisal ha smentito. E ha spiegato con la tipica arietta ricattatoria dei musulmani "moderati" che sarebbe "sbagliato spostare la moschea E' divertente quell'idea del "mondo islamico sotto attacco negli Stati Uniti"... non vi fa scattare nessuna memoria questa strana espressione, "mondo islamico sotto attacco"? Massì, nelle trasmissioni dell'11 settembre, quelle che riprendevano la CNN, vi ricordate? Il titolo costante che correva sotto le immagini era "America under attack". Ecco un bel modo di rivoltare la frittata: non è l'America, è il mondo islamico sotto attacco... perché qualcuno vorrebbe impedire un monumento all'islamismo, dedicato alla capitale coloniale islamica di Cordova, luogo di conquista islamica e di servitù per cristiani ed ebrei, da costruire proprio dove non una volta ma due (la prima volta ci avevano provato con i camion di esplosivo nel parcheggio, ricordate? e gli era andata male) "il mondo islamico" aveva mostrato all'America la sua amicizia... Ma a proposito del Centro della Colomba e della sua azione, i libri non si bruciano, ma si leggono e si contestano, quando è il caso. Avete mai letto il Corano? Fatelo, è istruttivo. Bisogna saperlo leggere, bisogna per esempio sapere che non tutte le sua frasi valgono allo stesso modo, se c'è contraddizione quelle più tarde (successive nell'ordine del libro) annullano le prime. E le citazioni "tolleranti" che si solito si fanno appartengono al periodo iniziale dell'avventura di Maometto, quando era isolato e per forza doveva essere conciliante. Quando poi diventa forte militarmente, dice tutto il contrario – ed è questo che vale. Comunque vi invito a leggere almeno subito qui (http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=349) una paginetta di antologia delle cose che il Corano dice sugli ebrei: "I giudei che ascoltano solo la menzogna, ascoltano altri e non vengono da te…” (5,41) , “…distorcono la Scrittura con la lingua per farvi credere che ciò è parte della Scrittura, mentre le è estraneo…” (3:78) , infatti “Quando incontrano i credenti, dicono:"Crediamo"; ma quando sono soli con i loro demoni, dicono:"Invero siamo dei vostri; non facciamo che burlarci di loro.” (2:14). Tant'è che “Se vi giunge un bene, se ne affliggono. Se un male vi colpisce, gioiscono.” (3:120) . L’avarizia è radicata nei loro cuori. Per descriverlo, il Corano afferma: “Dovrebbero avere una parte del potere, loro che non donano agli altri neppure un nocciolo di dattero?” (4:53) E dev'essere per una forma di avarizia che rifiutano di morire: La vigliaccheria e l’attaccamento alla vita terrena sono le loro indiscutibili caratteristiche. A questo si riferisce il Corano, quando dice: “Voi mettete nei loro cuori più terrore che Allah Stesso, poiché invero è gente che non capisce. Vi combatteranno uniti solo dalle loro fortezze o dietro le mura. Grande è l'acrimonia che regna tra loro. Li ritieni uniti, invece i loro cuori sono discordi: è gente che non ragiona.” (59:13-14). Allah l’Altissimo dice anche: “E vedrai che sono gli uomini più attaccati alla vita, persino più degli idolatri.” (2:96) Eccetera, eccetera. Bruciarlo no, il Corano. Ma discuterlo e contestarlo sì, perché è un libro pericoloso e pieno di violenza, come ha mostrato Geert Wilders nel suo film Fitna (guardatelo, se non l'avete fatto, trovate qui la prima parte e anche i link per le tre successive: http://www.youtube.com/watch?v=BgQdZgojOFI). E per favore non ditemi che c'è violenza anche nella Bibbia, perché, al contrario dell'islam, ebraismo e cristianesimo non hanno mai codificato come normativi i comportamenti di guerra che sono descritti per esempio nei libri di Giosuè o dei Giudici. Al contrario, vi è stata in maniera più o meno esplicita, un'interpretazione evolutiva che ha fatto della Bibbia la base anche etica del nostro mondo. Tant'è che ci scandalizziamo dei cretini (o dei furbastri) che vogliono bruciare i libri, mentre il mondo islamico – tutti i sondaggi lo dimostrano – per gli assassini che hanno provocato la strage delle Twin Towers c'è solo ammirazione. Ugo Volli |
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