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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
13.09.2010 Angela Merkel premia Kurt Westergaard e la libertà d'espressione
una lezione da imparare e mettere in pratica. Commento di Pierluigi Battista

Testata: Corriere della Sera
Data: 13 settembre 2010
Pagina: 15
Autore: Pierluigi Battista
Titolo: «Realismo e dissenso. La lezione tedesca»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/09/2010, a pag. 15, l'articolo di Pierluigi Battista dal titolo " Realismo e dissenso. La lezione tedesca ".


Kurt Westergaard, Kurt Westergaard

Forse Angela Merkel non ha a cuore le sorti dell’economia tedesca? È così irresponsabile da mettere a rischio gli scambi commerciali con nazioni che non sono esattamente all’avanguardia nel rispetto dei diritti umani e civili? Difficile immaginarlo. Però la Merkel pensa anche che la democrazia ha dei princìpi irrinunciabili che anche la più pragmatica Realpolitik non può ignorare. Perciò ha voluto consegnare personalmente un prestigioso premio al disegnatore danese Kurt Westergaard, il vignettista condannato a morte dai fondamentalisti islamici per aver raffigurato satiricamente Maometto in modo considerato blasfemo, con un turbante a forma di bomba.

La Merkel, ovviamente, non condivide il contenuto delle vignette, discutibili come ogni frutto dell’ingegno satirico. Ma difende un elementare criterio: la libertà d’espressione non è sottoposta al calcolo delle convenienze. Perciò, lei che è cresciuta nella dittatura della Germania comunista e sa cosa significhi la persecuzione del dissenso e l’onnipotenza della polizia censoria, vuole pubblicamente stringere la mano a chi, solo per aver disegnato una vignetta, conduce una vita blindata. Sulla testa di Westergaard pende una taglia. Qualche mese fa un fanatico ha fatto irruzione nella sua casa brandendo un’ascia per fare a pezzi l’infedele. I satiri di tutto il mondo hanno taciuto. Pronti a battersi, ma solo dove la loro sopravvivenza è al sicuro. Pronti a ritirarsi, ogni volta che c’è da dare una mano a un collega condannato a morte per una vignetta. La mano gliel’ha data, pubblicamente, la Merkel. Una lezione per i satiri ipocriti. Una lezione per chi, nel nome della ragione economica, permette le esibizioni grottesche dei dittatori che vengono in Italia a fare shopping con cavalli berberi e ragazze pagate una miseria per far da cornice estetica al satrapo capriccioso.

La lezione della Merkel è che si può essere realisti, pragmatici, scrupolosi nel calcolo dell’import-export a difesa dell’industria nazionale, ma senza cedere sulla salvaguardia di valori fondamentali. Senza esaltare come l’ultimo degli eroi chi è uso cacciare in galera chiunque sia in dissenso con la politica del dittatore. Senza mescolare affari e dignità, rapporti economici e spettacolo. Senza servilismi, compiacenze, cedimenti indecorosi al buon gusto e alla dignità nazionale. L’altra lezione è rivolta ai difensori della libertà a mezzo servizio: il proprio. E che restano indifferenti alle persecuzioni: altrui. Che non sentono come un’offesa il fatto che un vignettista venga inseguito a colpi d’ascia e che nessun giornale sia disposto, per la propria incolumità, a ospitare mai più i disegni del reprobo. Ora la Merkel si è fatta fotografare mentre premia Kurt Westergaard. C’è da scommettere che in Italia una scena del genere non si vedrebbe mai. Nel nome del realismo, naturalmente.

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