Gentili signori,
Israele non permette a una palestinese malata di uscire dalla Cisgiordania per farsi curare ad Amman: http://rete-eco.it/it/approfondimenti/cisgiordania/16003-i-prigionieri-palestinesi-non-possono-curarsi.html e http://rete-eco.it/it/approfondimenti/politiche-israeliane/15969-deputata-palestinese-malata-di-cancro-ma-israele-non-la-fa-uscire.html . Se, come probabile, ha il cancro al cervello, questo equivale a una condanna a morte.
Il vostro servizio informazioni è encomiabile, ma questa notizia sul vostro sito non l'ho vista. E' un peccato, perché questo significa doversi andare a cercare le notizie altrove. Se così faccio io, che ho amato e sostenuto Israele fin da quando è nato, chissà quelli che sostenitori di Israele non sono.
A qualunque partito appartenga la palestinese malata, con un probabile carcinoma cerebrale è ben improbabile che a Israele possa nuocere. Che Israele non le permetta di uscire per gli accertamenti medici e - nel caso - per le cure, dà fiato a chi non sogna altro che delegittimare il Paese. Non pensate che si possa far pressione sul governo israeliano per lasciar uscire la malata?
Cordiali saluti
Guido Sacerdoti (classe 1928)
Gentile Guido Sacerdoti,
la sua preoccupazione umanitaria è condivisibile, meno l'attendibilità della sua fonte di informazione. Lei conoscerà sicuramente come in Israele vengono rispettati i diritti all'uguaglianza, e in modo particolare per quanto riguarda l'assistenza sanitaria. Basta entrare in qualunque ospedale per verificare con i propri occhi quanto le accuse diffamatorie del tipo apartheid, diffuse a piene mani proprio dal sito che lei cita, siano una invenzione per delegittimare lo Stato ebraico. Se uno dei casi che lei ha citato si fosse davvero verificato in quei termini ne sarebbe nata in Israele una forte polemica, cosa che a noi, che seguiamo attentamente la stampa israeliana, non risulta.
E' verò che ai check point il controllo è rigoroso, ma questo dipende dal fatto che attentatori suicidi, fattisi esplodere in Israele per uccidere ebrei, sono ricorsi in passato persino a donne incinte (o fintesi tali) pur di raggiungere i loro scopi criminali.
Ci rendiamo conto che alla sua fonte di informazione questo non interessi, invece a noi si.
Le ricordo comunque che in Israele vengono a curarsi persino da Gaza, mentre ci risulta che grosse difficoltà ci siano con la Giordania per quanto riguarda le richieste palestinesi, non solo in campo sanitario. Lei ricorderà sicuramente come il precedente re giordano avesse 'regolato' le richieste palestinesi, quell'eccidio di circa 10.000 palestinesi è ancora ricordato come 'settembre nero'.
Cordiali saluti,
IC redazione