Riprendiamo da LIBERO di oggi, 09/09/2010, a pag.20, l'articolo di Angelo Pezzana, dal titolo " La cancelliera premia il vignettista di Maometto ".
Angela Merkel Maometto Kurt Westergaard
Sarà la Germania il primo paese europeo ad aprire gli occhi sul fondamentalismo islamico ? Mentre gran parte dei governi europei continuano a scegliere il silenzio di fronte agli enormi interrogativi posti dai numeri che la comunità musulmana potrà far valere di qui a 40/50 anni rispetto alla decrescita della natalità diciamo non islamica, tanto che la popolazione europea subirà una fortissima decrescita, l’argomento è talmente tabù sui nostri media da suscitare accuse di xenofobia e razzismo verso chiunque abbia il coraggio di affrontarlo. Geert Wilders, il deputato liberale olandese, continua ad essere diffamato con le etichette più ingiuriose, per il semplice fatto di aver detto chiaramente quale sarà il futuro dell’Olanda fra non molti anni. Eppure gli olandesi l’anno capito, l’hanno votato, ed oggi il suo partito è indispensabile per la formazione di un governo. La Germania, che da anni ha una forte immigrazione musulmana, soprattutto turca, aveva mantenuto il medesimo atteggiamento, non se ne parla, era la regola, finchè lo strepitoso successo di vendite del libro di Thilo Sarrazin non ha lanciato il campanello d’allarme. Il politicamente corretto si sta dimostrando una tigre di carta, se è sufficiente che qualche coraggioso gridi che il Re è nudo. La novità è questa, Angela Merkel, che si era unita subito al coro delle critiche contro Sarrazin, sembra stia facendo marcia indietro, vista l’accoglienza più che favorevole dei tedeschi alle sue tesi. E, da politico intelligente qual è, non ha scelto le mezze misure. Ieri sera, a Potsdam, ha premiato il vignettista danese Kurt Westergaard, che nel 2005 aveva disegnato il profeta Maometto con una bomba fumante sulla testa, e da allora è sotto protezione perché minacciato di morte. La sua vignetta era stata l’occasione per violente manifestazioni in gran parte del mondo, mentre sono continuati i tentativi di eliminazione fisica. “ Le minacce di morte non sono la nostra cultura “, ha dichiarato Sabine Sasse, regista del premio, “ premiamo Westergaard, per il suo impegno per la libertà di stampa e la libertà di espressione, e per il suo coraggio nel difendere questi valori democratici nonostante le minacce di morte da lui ricevute da parte degli estremisti islamici”. A parte caute solidarietà verbali, Kurt Westergaard, 75 anni, ha dovuto attendere anni per veder riconosciuto il suo coraggio da un Primo Ministro europeo, un gesto che rafforzerà sicuramente quanti in Europa hanno scelto di opporsi alla islamizzazione delle nostre società. Nelle quali la libertà di culto è garantita a tutte le religioni, esattamente l’opposto di quanto avviene nei paesi islamici. Affermarlo, discuterne, adesso sarà meno difficile. Che sia Angela Merkel, figlia di un pastore protestante, tedesca, con alle spalle una storia quale è stata quella del nazismo, dimostra che la verità per farsi strada ha bisogno di uomini e donne coraggiosi, capaci di interpretare il presente e riconoscerne i segnali futuri. Avrà degli imitatori ?
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