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Ugo Volli
Cartoline
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Wilders, Sarrazin, fa bene Eurabia a sistemarli come meritano 08/09/2010

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

" Wilders, Sarrazin,  fa bene Eurabia a sistemarli come meritano "


Geert Wilders                                 Thilo Sarrazin

Cari amici, quale argomento migliore per tacitare qualcuno che è preoccupato dell'Islam che lasciare intendere che si tratta di un razzista e dunque di un antisemita? E' una vecchia storia, che dura almeno da quando l'assemblea generale dell'Onu il 10 novembre 1975 approvò la risoluzione 3379 la quale asseriva che “il sionismo è una forma di razzismo e di discriminazione razziale”. (Guardate qui il bel discorso del rappresentante israeliano Herzog dopo quel voto: http://www.focusonisrael.org/2007/11/17/onu-herzog-israel/).

Vale la pena di notare che giusto un anno prima, il 13 novembre 1974, davanti alla stessa Assemblea Generale, Yasser Arafat aveva dichiarato: "“Il sionismo è un’ideologia imperialistica, colonialistica, razzista, profondamente reazionaria e discriminatoria; essa è legata all’antisemitismo nei suoi principi e rappresenta, in effetti, l’altra faccia della stessa medaglia. Poiché quando si propone che gli appartenenti al popolo ebraico, al di là della loro nazionalità originaria, non devono né fedeltà al proprio paese natale né devono considerarsi eguali ai loro o concittadini non ebrei -quando viene proposto tutto ciò, noi cogliamo in realtà la proposizione di temi antisemitici." (http://ilpensieroneoconservatore.blogspot.com/2010/03/il-sionismo-e-un-movimento-razzista.html). Che nobile preoccupazione eh? I poveri ebrei discriminati dai sionisti nei loro "paesi natali"...

Le grandi idee dall'Oriente si diffondono in Occidente e così l'idea che chi è preoccupato dell'islamizzazione dell'Europa sia un razzista è sempre più utilizzata per esempio contro Geert Wilders, regolarmente definito xenofobo su tutta la stampa. E che sia un amico di Israele e un sincero democratico, naturalmente peggiora le cose. La stessa cosa si applica al caso che ha riempito la stampa negli ultimi giorni quello dell'economista tedesco Thilo Sarrazin, che ha scritto un libro molto documentato e di grande successo sul rischio della mancata integrazione dell'immigrazione turca in Germania, che è esattamente il contrario della vulgata politically correct di Eurabia: si mostra su solide basi statistiche che l'immigrazione islamica non si integra bene, neanche nelle seconde generazioni, le quali imparano il tedesco, si alfabetizzano e ottengono lavoro molto meno degli altri immigrati, ma crescono notevolmente come percentuale della popolazione. In un'intervista Sarrazin si è lasciato sfuggire la frase cui poi è stato impiccato come antisemita. Ha detto che in sostanza che l'islam non è un'etnia ma un fatto puramente culturale, a differenza di popoli che si differenziano dagli altri condividendo una base genetica come i Baschi e gli ebrei. L'esistenza di un'impronta ebraica nel DNA è un tema perfettamente legittimo anche se controverso (si veda qui una discussione: http://www.jogg.info/11/coffman.htm , http://www.khazaria.com/genetics/abstracts-jews.html e qui per una notizia che lega una tribù africana al DNA ebraico:http://www.jpost.com/JewishWorld/JewishNews/Article.aspx?id=170457 ). Dei baschi ci si è dimenticati, naturalmente; ma l'idea che gli ebrei possano essere qualificati anche sulla base di una discendenza comune – questo significa il DNA comune – ha subito squalificato Sarrazin e ha permesso al sistema politico e dei media tedeschi di ignorare i suoi dati sugli islamici. (http://www.ilpost.it/2010/08/30/il-caso-sarrazin/)

Per contrasto è significativo quel che ha detto alla radio fiamminga Karel Lodewijk Georgette Emmerence De Gucht, commissario al commercio dell'Unione Europea ed ex ministro degli esteri belga. Anche questo caso è stato riferito dalla stampa, ma non si è letto quello che il bravo De Gucht ha scritto. Eccolo com'è riportato da "The Wall Street Journal" di ieri e in parte anche da Wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Karel_De_Gucht): "Non sottovalutate la lobby ebraica a Washington; è la lobby meglio organizzata, non bisogna sottovalutare il suo controllo sulla politica americana, che si tratti di democratici o repubblicani.[...] Non bisogna sottovalutare l'opinione dell'ebreo medio fuori di Israele. Vi è infatti fra loro una fede – difficile descriverla altrimenti – di aver ragione. E una fede è difficile da contrastare con argomenti razionali. Non importa se siano ebrei religiosi o no; anche gli ebrei laici pensano di essere nel giusto. Dunque non è facile avere, anche con ebrei moderati, una discussione razionale sul Medio Oriente."

Giusto, no? Non si parla di geni, solo di ebrei "medi" e soprattutto si mette sotto accusa l'appoggio a Israele – tutte cose che a Eurabia vanno benissimo. E infatti, leggete come si è giustificato poi De Gucht: "Mi spiace che i miei commenti siano stati interpretati in un senso che non volevo. Non intendevo affatto incolpare o offendere la comunità ebraica. Per me è chiaro che l'antisemitismo non ha posto nel mondo attuale." E l'ineffabile alta commissaria agli esteri dell'Unione Europea, quella amica di Hamas, Katherine Ashton, ha concordato: certamente De Gucht "non voleva offendere nessuno". Incidente chiuso. No, non ce l'aveva con gli ebrei (solo con quelli "medi"), solo coi sionisti che come ha spiegato bene Arafat sono antisemiti. E non era certo islamofobo. Dunque De Gucht assolto, Sarrazin condannato, De Gucht solo un po' gaffeur, Sarrazin razzista. Non è giusto così? Non è in questa doppia misura l'ideologia di Eurabia?

Ugo Volli

PS: Questa sera è Rosh Hashanà, il capodanno ebraico. Tanti auguri a tutti i miei lettori, shanà tovà umetuka, un anno buono e dolce


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