Con il titolo " Lo Stato di Palestina ci costerà 50 miliardi "la cronaca di Mario Dergani su LIBERO di oggi, 08/09/2010, a pag.19.
Sarebbe interessante sapere come gli aiuti fin ad ora concessi sono stati investiti. Una interrogazione al sottosgretario agli esteri Stefania Craxi, non ci starebbe male.
50 miliardi di queste banconote
Ecco l'articolo:
Prima ancora di stringere accordi, a Ramallah presentano il conto. Rassegnatevi a pagare, ci fanno sapere gli Stati arabi impegnati nei colloqui di pace in Medio Oriente: la pace tra israeliani e palestinesi costerà al mondo tra i 40 e i 50 miliardi di dollari. Un calcolo forse approssimativo, se sopporta scostamenti di ben dieci miliardi, ma allo stesso tempo autorevole perché giunge dal ministro degli Esteri egiziano, Ahmed Aboul Gheit. È un preventivo di spesa anticipato all’agenzia di stampa ufficiale del Cairo. Occorreranno quindi decine di miliardi di dollari per sostenere un eventuale futuro Stato palestinese, se avrà esito positivo il negoziato di pace diretto, sancito dall’incontro a Washington del 2 settembre tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen. Per coincidenza, sta quasi scadendo il finanziamento di 7,4 miliardi di dollari, stanziato a Parigi il 17 dicembre 2007 dalla Conferenza dei donatori per l’Autorità nazionale palestinese. Nella capitale francese, 96 Paesi e organizzazioni internazionali si erano impegnate a sostenere economicamente i Territori Palestinesi con una cifra addirittura superiore a quella chiesta dagli stessi palestinesi, per il triennio 2008- 2011. E l’Italia, con un impegno di 220 milioni di euro negli ultimi 10 anni, è tradizionalmente fra i maggiori finanziatori dell’Anp. Fra il 2008 e il 2010 il governo italiano ha contribuito con 20 milioni di euro tramite la struttura europea di Pegase, e lo scorso marzo ha concesso un ulteriore finanziamento di 7 milioni di euro. Unimpegno che dovrebbe «privilegiare la qualità rispetto alla quantità», commentail sottosegretario agli Esteri StefaniaCraxi, secondola quale «lapace ha indubbiamente un costo. Ma la guerra ne ha di più. Perciò ha ragione il presidente Berlusconi, quando invoca un piano Marshall per la Palestina». Un’inchiesta del gennaio scorso, svolta dal sito web Secondo Protocollo aveva rivelato che, nel solo 2009, «l’Au - torità Nazionale Palestinese ha ricevuto un acconto di 200 milioni di dollari su una promessa complessiva di 900 dagli Stati Uniti. Dall’Ue ha ricevuto 200 milioni di euro per l’assistenza e 190 milioni in pagamenti. L’Italia ha destinato alla Palestina 54 milioni, la Francia 90, la Gran Bretagna 125, la Germania180. Altri Paesi europei hanno devoluto alle casse della Anp un totale di 330 milioni. Dall’Arabia Saudita sono arrivati 350 milioni di dollari, 250 milioni dagli Emirati, 200 milioni dal Bahrein, 200 dal Qatar, 180 milioni dal Kuwait e persino 80 milioni dal Qatar. La Libia ha destinato 220 milioni di dollari alla Palestina, l’Egitto 140 milioni ». E si tratta di ricostruzioni dichiaratamenteincomplete, dovute all’opaci - tà dell’Onu e di altre grandi organizzazioni internazionali, quali Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Ma un totale provvisorio farebbe ammontare la cifra dei finanziamenti all’Anp nel 2009 a 3,47 miliardi di dollari per lo sviluppo. Si sono abituati così, da decenni. E così vogliono continuare. Alle spalle del resto del mondo.
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