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Informazione Corretta Rassegna Stampa
06.09.2010 Dossier Islam, uno Stato dentro una religione
Interviene Ofir Haivry, dello Shalem Center di Gerusalemme

Testata: Informazione Corretta
Data: 06 settembre 2010
Pagina: 1
Autore: Ofir Haivry
Titolo: «Dossier Islam, uno Stato dentro una religione»

 Dopo la pubblicazione il 23 agosto 2010 del " Dossier Islam "
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=36135
pubblichiamo l'intervento di Ofir Haivry, del Shalem Center di Gerusalemme.

 in alto Ofir Haivry, in basso il logo di Shalem Center

 L'Articolo " Islam, uno Stato dentro una religione" di Angelo Pezzana ripropone piu che mai il vero problema del dibattito sull' islam in occidente e la propensione a non riconoscere il fatto che tutte le peggiori tendenze dentro questa enorme realtà (che contiene più di mille sette e un miliardo di persone) sono sostenute e perfino incoraggiate dall’occidente. Come dentro altre religioni esistono dentro l’Islam gruppi e sette molto differenti tra di loro, tra cui anche alcuni che hanno fatto della coesistenza pacifica nel mondo (come la setta ismaelitica capeggiata dall’Agha Khan), o della contemplazione interna (come la scuola filosofica Sufi), un loro principio fondamentale.
Peraltro, fino a due generazioni fa, la stragrande maggioranza degli islamici, di tutte le sette e tendenze, era composta da popolazioni rurali (perlopiù analfabete) occupate nella coltivazione della terra, alle quali importava poco o nulla di integralismo islamico o espansionismo jihadista.
Il grande cambiamento ebbe inizio dalla prima meta del 20° secolo, quando, le élites arabe fallirono nella promessa di portare ai propri popoli i livelli occidentali di prosperità, liberta e democrazia. Nacquero allora gruppi islamici che proposero come soluzione a tutti i mali una fusione delle idee politiche totalitaristiche allora in voga in occidente (come comunismo e fascismo), con un primitivismo islamico di “ritorno alle origini”.
Proprio come il fascismo italiano proponeva vanagloriosamente di essere allo stesso tempo moderno mentre proponeva un ritorno alle origini della romana gloria, il neo-islamismo dei Fratelli Musulmani e altri simili gruppi proponevano di risolvere tutti i mali del mondo islamico con un ritorno alla purezza, alla grandezza del Califfato nel 6° secolo.
Fino a qui niente di speciale, ideologie e gruppi estremisti esistono dovunque. Ma a differenza di altre civiltà che sono riuscite a combattere tali frange estreme, nel caso dell’estremismo islamico si è creato un meccanismo che le sostiene e alimenta di continuo. Il primo elemento di questo meccanismo è la politica dittatoriale dei paesi Arabi, i quali sono arrivati a un modus vivendi con gli islamisti – non potete agire politicamente da noi, ma finchè indirizzate la vostra ideologia e azione verso l’occidente, non sarete perseguitati.
Cosi, in tutte le società arabe repressive politicalmente, l’unico modo legittimo per esprimere rabbia e frustrazione viene indirizzato contro Israele, Stati Uniti e l’occidente come entità culturale.
Nel caso dei paesi arabi arricchiti dall’esportazione del petrolio, questo meccanismo è stato anche perfezionato, per cui lo stato non solo tollera ma anzi sovvenziona associazioni islamiche estremiste e la loro espansione all’estero, con la creazione di moschee e “centri culturali” votati a conquistare gli emigrati musulmani in occidente all’ideologia dell’estremismo islamico.
Il terzo e ultimo componente di questo meccanismo, è un’idea occidentale di stato liberale “neutro” verso ideologie e religioni, che nel nome della tolleranza accetta l’esistenza di gruppi la cui ideologia nega ogni legittimazione allo stato liberale, e la cui azione è diretta verso la sua distruzione.
Molte volte questa tolleranza viene estesa indefinitamente, da ideologie terzomondiste che la vedono come una sorta di punizione dovuta alle presunte colpe dell’occidente verso il mondo arabo.
Il risultato è che ogni tendenza islamica estremista e violenta viene sovvenzionata dai petrodollari, e tollerata, a volte incoraggiata, dai paesi occidentali.
Allo stesso tempo, ogni voce islamica che si oppone a queste tendenze e propone un’altra visione (come un nuovo tipo di Islam, con diritti alle donne, democrazia e tolleranza), si trova senza mezzi, perseguitata dagli estremisti e ignorata dai governi occidentali (che sentono il dovere di dialogare solo con Hamas e Hizbullah, ma non con attivisti per la democrazia nei paesi arabi). Sarebbe possible che oggi gli stati occidentali decidessero di ignorare i cristiani cattolici e protestanti piu pacifici, e allo stesso tempo sovvenzionare gruppi cristiani negazionisti e antisemiti?
Oppure dare supporto a “chiese” in cui i credenti si preparano a una “crociata” per purificare il Medio Oriente dai musulmani bombardando le popolazioni civili?
Ma questo è esattamente quello che sta succedendo con i musulmani in un occidente che sostiene e alimenta le tendenze piu estremiste e violente dell' islam.

Ofir Haivry, Director of Studies and Associate Fellow The SHALEM CENTER, Gerusalemme, Israele


takinut3@gmail.com

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