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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Gabriele Paradisi, Gian Paolo Pelizzaro, François de Quengo de Tonquédec, Dossier Strage di Bologna 04/09/2010

Dossier strage di Bologna           
Gabriele Paradisi, Gian Paolo Pelizzaro, François de Quengo de Tonquédec
Giraldi Editore   Euro 17

“Ho constatato che la verità giudiziaria non coincide mai con la verità storica...”
Sono le parole lapidarie contenute nel libro intervista “Intrigo internazionale” che il magistrato Rosario Priore (giudice istruttore che si è occupato del caso Moro e della strage di Ustica) ha scritto con il giornalista Giovanni Fasanella e che costituiscono il fulcro attorno al quale si declina lo straordinario saggio di Gabriele Paradisi, Gian Paolo Pelizzaro e François de Quengo de Tonquedèc.
Frutto di un’accurata e approfondita ricerca dei tre autori, il libro affronta utilizzando anche documenti inediti la strage più sanguinosa che ha funestato l’Italia negli anni Ottanta: il 2 agosto alle ore 10.25 una bomba posta nella sala d’attesa di seconda classe della stazione centrale di Bologna esplode provocando 85 morti e 200 feriti. Dopo più di vent’anni di indagini e processi non sono ancora stati identificati né il movente né i mandanti perché la verità è rimasta nascosta nei dossier e nei fascicoli  che nessuno ha voluto analizzare a fondo.
Cosa si cela dietro questa manifesta volontà di occultamento?
Grazie a nuovi elementi emersi fra il 1999 e il 2005 nel corso dei lavori della Commissione parlamentare sul dossier Mitrokhin - in merito ai collegamenti internazionali fra il terrorismo italiano e le reti dei servizi segreti dell’ex blocco sovietico oltre che di paesi arabi come la Siria, lo Yemen e la Libia - si è potuto riannodare i fili per cercare di comprendere uno dei tanti misteri insoluti d’Italia.
Un lavoro magistrale da parte degli autori del libro che ha permesso di ripercorrere le tappe di una drammatica vicenda alla quale con troppa leggerezza si era posta la parola “fine”.
Il saggio di Paradisi, Pelizzaro e Tonquedec analizza le ragioni alla base dell’accordo segreto con i terroristi palestinesi (lodo Moro, ovvero “gli accordi segreti fra le autorità italiane e la dirigenza palestinese per favorire il transito e il trasporto di uomini e armi della loro organizzazione in cambio di impunità e coperture da parte dei nostri servizi di sicurezza”), le pressioni subite dal governo italiano per il sequestro dei missili di Ortona e il successivo arresto del giordano di origini palestinesi Abu Anzeh Saleh, capo della struttura militare dell’ Fplp in Italia ma anche le manovre intraprese dai servizi segreti italiani al fine di scongiurare un’azione ritorsiva contro il nostro Paese.
La determinazione degli autori e l’accurato lavoro di ricerca hanno consentito di recuperare nel 2009 un documento straordinario del Sismi depositato a Venezia presso la procura della Repubblica che comprova come l’esecuzione della minaccia di ritorsione venne affidata da Habbash al terrorista Carlos, esperto di esplosivi attualmente in carcere in Francia “….un tassello fondamentale nelle vicende connesse alla strage di Bologna”.
Nel libro emerge la circostanza sull’allarme lanciato tre settimane prima dell’attentato, l’11 luglio 1980, dall’allora direttore dell’Ucigos in merito al pericolo di un’azione ritorsiva ai danni dell’Italia per la mancata liberazione del dirigente dell’Fplp condannato per direttissima dal tribunale di Chieti per il traffico dei lanciamissili Sam-7 Strela di fabbricazione sovietica, oltre che il nome del terrorista tedesco presente a Bologna in un albergo di Via della Zecca il giorno stesso della strage, Thomas Kram (dirigente delle cellule rivoluzionarie berlinesi), del quale non si era saputo più nulla dal giorno dell’attentato, “riemerso” solo il 4 dicembre 2006 dopo anni di clandestinità quando si costituisce spontaneamente alle autorità tedesche.
Di estremo interesse è l’intervista, pubblicata nel libro, che Kram rilascia il 1° agosto 2007, vigilia del 27° anniversario della strage alla stazione di Bologna, al Manifesto dalla quale prese avvio un’inchiesta che mise in luce una manipolazione contenuta nel documento finale della Mitrokhin di un documento di polizia, utilizzata da Kram per argomentare la sua presenza a Bologna il 2 agosto 1980.
Occorre altresì precisare che, sulla base di nuovi elementi, nel mese di novembre 2005 la Procura di Bologna ha istruito un nuovo fascicolo per valutare ulteriori ipotesi investigative: le indagini sono tuttora in atto.
L’ultima parte del volume è una preziosa raccolta di documenti: interviste, lettere, interpellanze, interrogazioni parlamentari che consente di conoscere “dal vivo” i protagonisti di una delle pagine più nere della storia italiana e di apprendere quanto avveniva in quegli anni nelle aule dei Tribunali.
Alle molte domande che il lettore si porrà circa i misteri, le contraddizioni e le incongruenze che trapelano dal racconto gli autori rispondono con chiarezza e trasparenza in un saggio storico che è prima di tutto un atto di coraggio - che si discosta dalle “versioni di comodo” e dalle ideologie preconcette – oltre che un libro imperdibile per coloro che vogliono conoscere la verità su uno dei misteri che hanno insanguinato il nostro Paese.
Un libro scomodo, quello di Paradisi, Pelizzaro e Tonquédec, ma proprio per questo da leggere e divulgare.

Giorgia Greco


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