Riportiamo dal SOLE 24 ORE di oggi, 04/09/2010, a pag. 9, l'articolo di Roberto Bongiorni dal titolo " Presto attacchi in Usa ed Europa ".
Quello di ieri è un fatto inedito, o quasi. Che le cellule di al-Qaeda abbiano colpito Europa e Stati Uniti e continuino a minacciare nuovi attentati è una tragica realtà che si ripete da più di nove anni. Che lo facciano i talebani è invece un ulteriore, inquietante campanello d'allarme. L'annuncio,ancora da sottoporre all'analisi degli esperti, è stato diramato ieri. «Presto attaccheremo l'America e l'Europa, ci vendicheremo dei raid con i droni», ha dichiarato al telefono all'agenzia Afp Qari Hussain, un comandante del gruppo Tehreek-e-Taliban.
La minaccia di rappresaglia al di fuori del territorio pakistano e afghano, dove finora i talebani hanno contenuto i loro attentati, è da legare a due raid compiuti da due droni americani, che hanno bombardato una zona tribale del North Waziristan, nel nord-ovest del Pakistan, uccidendo dieci militanti del gruppo. Noto anche con il soprannome di "Ustad-e-Fidaeen" (insegnante dei kamikaze), Hussain ha poi aggiunto. «Colpiremo gli americani e i loro alleati ovunque si trovino».
Inserita solo due giorni fa dagli Stati Uniti nella lista nera dei gruppi terroristici, l'organizzazione Tehreek-e-Taliban ( Ttp) era stata fiaccata dai frequenti raid dei droni americani e dalle operazioni dell'esercito pakistano. Gli attuali leader del ( Ttp), Wali-urRehman e Hakimullah Mehsud ( cugino di Baitullah), figurano ora nella lista dei terroristi più ricercati al mondo. Sulle loro teste è stata posta una taglia di cinque milioni di dollari. Una decisione presa dopo l'incriminazione del Dipartimento americano della Giustizia nei confronti di Mehsud, accusato di essere coinvolto nell'attentato a Khowst in Afghanistan del dicembre 2009, in cui furono uccisi sette dipendenti della Cia e uno 007 giordano.
Il turbolento Pakistan resta dunque una polveriera pronta a esplodere in balia degli estremisti, che colpiscono con cadenza quasi quotidiana. Anche ieri è entrato in azione un kamikaze, che si è fatto esplodere a Quetta, nel sud del Paese in mezzo a un corteo, uccidendo 53 manifestanti sciiti impegnati nella Giornata di solidarietà al popolo palestinese. I feriti sono quasi 200. Sempre ieri a Mardan, nel nordovest del paese, un kamikaze ha tentato di entrare in una moschea della minoranza musulmana Ahmadi facendosi largo tra la folla: la polizia lo ha ucciso ma l'uomo ha fatto esplodere una bomba, uccidendo un passante. L'attentato di Quetta si è svolto con le stesse modalità di quello compiuto il giorno precedente a Lahore, dove una triplice esplosione in tre punti diversi di un corteo di sciiti (che rappresentano il 20% della popolazione pakistana) ha ucciso più di 30 persone e ne ha ferite un centinaio.
Negli ultimi tre anni in Pakistan si sono registrati più di 400 attentati, con oltre 3.600 morti. Gli attacchi sono stati compiuti nella maggior parte dei casi dai talebani alleati di al-Qaeda, in guerra contro Islamabad per il suo sostegno a Washington.
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