In questi giorni in cui, accettando la richiesta israeliana di negoziati diretti, il Presidente USA, Barak Obama, è riuscito a far incontrare Abu Mazen e Nethanyau, duole constatare come il TG3 prosegua, "grazie" al suo inviato in Israele, Filippo Landi, ad orientare i telespettatori in senso negativo contro una delle due parti (sempre la stessa, Israele), attribuendo, nel servizio andato in onda nell'edizione delle 19,30 del 2 settembre, il rischio del fallimento dei negoziati ai coloni israeliani, i cui bambini venivano mostrati mentre giocavano con la sabbia (ritenuta "non loro" dal giornalista), nel tentativo, sottilmente perverso, di accostare l'innocenza infantile con l'ingiustizia. Peccato che Landi abbia ignorato, nonostante la sua presenza in Israele ed i suoi probabili "agganci" palestinesi, una notizia che getta ombre ben più gravi sul successo delle trattative israelo-palestinesi e che riporto nei due link seguenti: http://www.corriere.it/esteri/10_settembre_03/estremisti-palestinesi-accordo_9d6b0c6e-b720-11df-b2c1-00144f02aabe.shtml http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/02/news/mo-papa_casabianca-6704441/?ref=HREC1-6 Considerato che, la presenza di un inviato dei media, si giustifica, anche per i costi sostenuti dalla sua testata (che in questi casi sono pagati con denaro pubblico, trattandosi di un TG Rai), con la possibilità di reperire più facilemente notizie significative di prima mano, al fine di consentire al pubblico di formarsi un'idea quanto più possibile completa della situazione, non ritiene, il Direttore del TG3, di pretendere servizi più completi ed obiettiv da parte del suo inviato in Israele, come è giusto che pretendano i telespettatori?
Distinti saluti Daniele Coppin |