Riportiamo da AGENZIA RADICALE l'articolo di Elena Lattes dal titolo " Libano, alta tensione Hezbollah/sunniti filosiriani ".
Hezbollah
In Italia non è stato dato nessun risalto, ma nella serata di martedì scorso in Libano gli Hezbollah e un gruppo sunnita filosiriano si sono scontrati violentemente a Beirut, causando la morte di almeno tre persone, tra i quali Muhammad Fawaz, comandante locale del "Partito di Dio" e il ferimento di altre 10. E' il più grave incidente avvenuto dal maggio 2008, quando gli Hezbollah penetrarono nei quartieri sunniti di Beirut, in seguito al tentativo da parte del governo di chiudere la rete di telecomunicazioni del gruppo sciita, e uccisero 80 persone.
Questa volta pare che le ostilità siano iniziate per impedire a Muhammad Fawaz di passare in automobile nei pressi di una moschea frequentata dai simpatizzanti del gruppo sunnita Al-Ahbache. I sunniti hanno sparato alla vettura e i gli sciiti alla moschea usando armi automatiche e lanciagranate a razzo.
Entrambi gli schieramenti si sono poi affrettati a sostenere che lo scontro a fuoco è stato un episodio isolato e non ha carattere né politico né confessionale.
Il governo, da parte sua, ha auspicato la formazione di una commissione che impedisca la proliferazione di persone armate non appartenenti alle forze ufficiali e il capo dell'esercito, Samir Geagea, ha lamentato, il giorno dopo, che nessuno è stato arrestato, nonostante le centinaia di individui armati circolanti liberamente nelle strade della Capitale.
Tuttavia la tensione è enormemente salita nelle ultime settimane, in concomitanza con lo svolgimento del processo per l'omicidio di Rafik Hariri e in seguito alla richiesta da parte degli Hezbollah al Presidente Ahmadinejad di un maggiore supporto armato. Si suppone che i filosiriani e filoiraniani si stiano impegnando per distrarre l'opinione pubblica dal procedimento giudiziario, visto anche l'attacco agli israeliani oltreconfine all'inizio del mese e quanto riporta il quotidiano libanese Al-Akhbar secondo il quale un inviato del governo siriano ha minacciato il presidente francese Nicolas Sarkozy sostenendo che le forze Unifil in Libano correrebbero seri rischi nel caso in cui il Tribunale internazionale accusi gli Hezbollah dell'assassinio di Hariri. L'arabia Saudita ha tentato di mediare, proponendo alla Corte Internazionale di convertire l'accusa in un rapporto come quelli che spesso rilascia, ma Nasrallah ha seccamente rifiutato definendo lo stesso Tribunale un "progetto israeliano senza nessuna credibilità".
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