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Una nuova potenza nucleare, Hezbollah
È molto pericoloso sottovalutare un avversario: chi lo fa si comporta come la sentinella che si addormenta e si sveglia troppo tardi. Un esempio di questo l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle: in seguito alle informazioni dell’intelligence giunte in Israele all'inizio del Duemila e riguardanti il riarmo di Hezbollah con molti missili, in Israele c’era chi cercava di rassicurare l’opinione pubblica sostenendo che questi missili avrebbero fatto la ruggine nei magazzini. Per chi non ricordasse, questi missili, non soltanto non sono arrugginiti nei capannoni, ma sono stati lanciati in gran numero sulle nostre teste, durante la seconda guerra del Libano, quattro anni fa. A causa delle frequenti interruzioni di corrente avutesi in Libano nelle ultime settimane, Hassan Nasrallah, il “sovrano” non ufficiale del Libano, ha dichiarato di esaminare seriamente la possibilità di costruire in Libano un reattore per la produzione d’energia elettrica, come quello inaugurato dall’Iran giorni fa. Naturalmente parla di un reattore nucleare per scopi pacifici, ripetendo come un pappagallo le stesse frasi proferite dai suoi capi a Teheran. Nasrallah esalta la sua visione fantastica sul nucleare immaginando addirittura la vendita di energia elettrica a Siria, Giordania, Turchia e Cipro, tutto ciò in un paese dove le infrastrutture elettriche sono instabili e traballanti, anche a causa della guerra che lui stesso ha intrapreso quattro anni fa. Mi sembra che di questa stessa megalomania soffrisse anche Hitler. Senza dubbio, Nasrallah è stato incoraggiato molto dal funzionamento del reattore nucleare iraniano Bushehr e dal fatto che l’operazione sia andata senza problemi, nonostante le voci nel mondo che chiedevano un attacco aereo per distruggerlo, prima che diventasse attivo. La sensazione di trionfo prevale nei corridoi del potere a Teheran e si propaga fino a Beirut. Così rischiamo di svegliarci una mattina e scoprire che con negoziati segreti la Russia ha accettato di vendere al Libano un reattore nucleare per produrre elettricità come quello di Bushehr, naturalmente sotto la supervisione russa e quella internazionale. In questo modo Hezbollah si trasformerà da “semplice” organizzazione terroristica con missili a organizzazione terroristica con know-how nucleare… a scopi pacifici, ovviamente. I libanesi agiranno secondo accordi internazionali, esattamente come “rispettano” la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che vieta la consegna di armi a Hezbollah, e tratteranno gli ispettori della Commissione internazionale dell'energia atomica nella stessa maniera con cui trattano gli osservatori dell’ UNIFIL. Chi può garantirci che non sarà così? Quando si parla di Libano e di energia, però, occorre prestare attenzione alle voci che arrivano da Beirut e riferiscono dei giacimenti di gas scoperti di recente da Israele, che apparterrebbero al Libano, e non a Israele, come questa sostiene illegalmente. La scoperta di questo gas può dare origine a un conflitto che può degenerare, se non verrà risolto al più presto. Secondo il mio modo di vedere, dietro le quinte si stanno già svolgendo contatti tra Israele e Libano, per assicurarsi che "elementi non identificati" non danneggeranno gli impianti israeliani di trivellazione e produzione quando verranno allestiti nel mare. È probabile che Israele accetti una parte delle pretese del Libano, giusto per mantenere la "pace sociale" con i Libanesi, vale a dire con Hezbollah. Il problema è che così Israele cede al ricatto, e sappiamo che l’appetito del ricattatore aumenta quando il ricattato accetta di esserlo. Ma quando la vittima si sveglia, si accorge di aver già perso il treno e i suoi precedenti cedimenti, estortigli illegalmente, diventano la base per le successive richieste di estorsione. Nel frattempo, in questi giorni a Beirut uno dei capi di zona di Hezbollah è stato ucciso in un conflitto a fuoco con miliziani "Alahabas" ("abissini") sunniti, che dal punto di vista militare non costituiscono una minaccia significativa per Hezbollah. Nasrallah li considera un lieve fastidio, ma in Medio Oriente anche una piccola seccatura può diventare molto pericolosa. Nasrallah lo sa bene, e se passeranno il limite accettabile in un paese come il Libano, egli stesso mostrerà chi realmente comanda nella terra dei cedri. Chi pensa alla creazione di un reattore nucleare non può accettare il caos nel suo paese. Nello stato di Hezbollah regneranno la legge e l’ordine, la pace e la serenità, esattamente come regnano in Iran dopo la rivoluzione di Khomeini. Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi. |
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