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Due lettere sui boicottatori 23/08/2010

Copia di mia mail spedita al direttore del Corsera

Egregio Direttore, l'articolo del 18-8-10 di Francesco Battistini sul boicottaggio contro Israele si conclude minimizzando l'antisionismo di alcuni professori delle università israeliane. Temo che specialmente le tre brevi frasi finali dell'articolo minino, certo involontariamente, l'esattezza dell'informazione (perché l'articolo si propone di fornire informazioni, giusto? Non mi è chiaro quanto queste ultime si confondano con le opinioni del giornalista. Né quale sia il taglio dato all'articolo: informazione o opinione? Mi scusi, non sono giornalista).

Nevè Gordon (notissimo antisionista, anche se il giornalista sembra non saperlo o sceglie di non comunicarlo) professionalmente è, ritengo, un insegnante come tutti gli altri, cioè è stipendiato per insegnare una materia: non per tentare di indottrinare gli studenti sulla sua personale visione del mondo. Quando invece fa quest'ultima cosa (e la fa; lo conferma anche l'articolo), mi pare ovvio che travalichi il suo ruolo e abusi del mandato professionale ricevuto. Tanto più che quegli studenti ha anche il potere di promuoverli o di bocciarli (sarebbe interessante capire in base a che cosa si regoli: in base alla loro preparazione o alla conformità delle loro opinioni con le sue?). 

La libertà di insegnamento attiene a cose molto più tecniche di quanto immaginano e scrivono tanti  di coloro che insegnanti non sono:    riguarda metodi, strumenti, tempi di insegnamento... Non è libertà indiscriminata di fare e dire IN CLASSE quel che pare: per quello, in democrazia (sempre nei limiti che gli stati democratici si sono dati e che fanno parte della democrazia stessa), c'è il resto del mondo fuori dall'aula.

L'indottrinamento politico attraverso le scuole mi ricorda le madrasse islamiche (nella quasi totalità delle quali esso -come minimo- è un fatto; direi proprio in tutte, ma appunto non voglio essere assolutista), e mi ricorda le scuole naziste, comuniste e fasciste (anche questi sono fatti). "Im Tirzù" è un movimento sionista che sta operando democraticamente per impedire le discriminazioni che avvengono nei confronti di Israele, e, sì, per impedire anche la distruzione dello stato d'Israele (sembro esagerata? Non lo sono. A scuola e all'università bisogna far studiare i fatti, poi ogni studente si formerà un'opinione. Sui giornali bisogna prima di tutto raccontare chiaramente i fatti, vero? Ci sono interi capitoli di storia e di attualità da studiare... che dimostrano che questi sono i fatti). Accostare "Im Tirzù" al Cremlino, come nell'articolo, è secondo me inappropriato. Direi che capovolge la realtà.

"Credere nei valori del nostro Stato": non sono parole stantie come le ha definite Francesco Battistini. Che siano stantie è un'opinione di Battistini: ritengo sarebbe stato più opportuno sottolineare che è sua, e che non è un fatto oggettivo.

En passant: i valori dello stato d'Israele che i giovani di "Im Tirzù" difendono e in cui credono... sono prima di tutto quelli dell'esistenza e della sopravvivenza dello stato d'Israele, cioè il valore del loro stesso poter continuare a vivere, e poter essere felici (anche il loro diritto a queste cose è un FATTO). I valori dello stato d'Israele, mediante i quali grazie a Israele continueranno a vivere e prosperare anche gli studenti di Nevè Gordon... e lo stesso Nevè Gordon.

Ma magari lui è già richiesto da qualche altra università, più importante dell'attuale, e non israeliana (quindi non correrà i pericoli reali che corrono gli altri israeliani... ): ma questa è solo un'ipotesi !

Distinti saluti  
Angela Lupi

 

Copia di mail inviata a  "Libero"

Egregio dott. Giordano Teodoldi, grazie! Ho letto il suo articolo del 19-8 su Johnny Rotten e Israele e...io sono quanto di più lontano possa esistere dal punk, e Rotten non so nemmeno esattamente chi sia, eppure in questo caso ho esultato al grido di : "Viva Johnny Rotten !!!!".

Vorrei poter gridare: "E gli altri come lui !!!!!". Ma...chi sono questi altri? Nel mondo dello spettacolo, della musica, del cinema, dell'arte, chi sono gli amici di Israele? O almeno le persone-personaggi che sono giusti nei confronti di Israele, non disinformati-disinformanti nei confronti di Israele, non boicottatori verso Israele? Può gentilmente scrivere un elenco, di italiani e non? Glielo chiedo sul serio. Purtroppo temo che non sarà lungo. Ma io e il pubblico abbiamo bisogno di sapere (forse molti non sanno di aver bisogno di sapere queste verità, ma...comunicarglielo, è questo uno dei lati belli del Suo lavoro, vero?). Io personalmente voglio accendere con tutto il cuore un (metaforico e non) cero e pregare intensamente perché Dio li protegga e abbia un occhio di riguardo per loro e faccia loro del bene.

Mi viene un'idea. Potrebbe scrivere anche un elenco dei boicottatori ed odiatori? Non solo i grandi nomi nordamericani. Ma anche italiani, europei, di tutto il mondo... , mi raccomando. Ritengo che dobbiamo essere informati. Penso sia importantissimo. I boicottatori li voglio boicottare ben bene, e invito altri a farlo. Voglio non guardare i loro film, né le loro trasmissioni, né ascoltare la loro musica, né comprare i loro romanzi, né seguire i loro spettacoli... Nel mio piccolo già cerco di agire così, ma non sono abbastanza informata, so che sono parecchi, ma ne conosco pochi nomi. Può darci una mano? Può aiutare anche in questo ulteriore modo la verità e la completezza dell'informazione su questi argomenti come ha fatto così bene con l'articolo su Johnny Rotten e Israele? Grazie!!         

Cordialissimi saluti                

Lettera firmata

Chiedo ovviamente la stessa cosa a IC e ai suoi Lettori. Si parla già di politici, giornalisti, storici, filosofi, scienziati... Qualcuno può compilare un elenco di boicottatori di Israele, e anche di Amici di Israele, nel campo dello spettacolo e dell'arte? BOICOTTIAMO I BOICOTTATORI !


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