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Ugo Volli
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Piccole notizie di ordinario antisemitismo 20/08/2010

Piccole notizie di ordinario antisemitismo



In Cile, dove c'è una delle più piccole comunità ebraiche del Sudamerica (30 mila persone, come in Italia), ma tanti palestinesi,  tanti tedeschi nostalgici del Reich emigrati sessant'anni fa e tanti estremisti di sinistra militanti, il presidente della comunità è finito sotto scorta dopo numerose minacce, cimiteri sono stati vandalizzati nelle città di Santiago, Concepcion e Temuco (gira anche un video con dei bei tipi che orinano siulle tombe di Santiago), la scuola è stata minacciata e ricoperte di scritte ("juden Raus"). (http://www.jpost.com/JewishWorld/JewishNews/Article.aspx?id=185113)

In Olanda il mese scorso la plurisecolare sinagoga di Weesp è stata la prima in Europa da decenni ad essere chiusa d'autorità dalla polizia il sabato per ragioni di sicurezza; in maggio una manifestazione per ricordare il convoglio di 3000 bambini spediti ai campi dalle SS ha dovuto subire l'attacco fisico di motociclisti neonazisti. Nei cortei "pacifisti" si grida "Hamas, Hamas, ebrei al gas". Il quotidiano Handelsblad in un'inchiesta pubblicata a giugno ha mostrato come ormai sia insicura per gli ebrei la maggior parte dei quartieri di Amsterdam (il cui sindaco è stato da tempo un socialista violentemente antisionista, anche se di cognome fa Cohen). I poliziotti mandati in giro con kippah per cercare di individuare e neutralizzare gli elementi antisemiti più pericolosi sono stati attaccati sia da immigrati del Maghreb sia da ragazzotti locali. (http://www.jpost.com/Opinion/Columnists/Article.aspx?id=185195)

In Svezia è appena esploso il caso di cime di montagne che, grazie a una legge locale che consente ai primi scalatori di dar loro il nome che preferiscono, si chiamano "III Reich" o "Piccolo Hitler" (http://www.haaretz.com/news/international/swedish-mountains-named-little-hitler-and-3rd-reich-irk-some-climbers-1.308228)

Il Libano ha dichiarato che se gli americani condizionano i rifornimenti d'armi al loro esercito al fatto di non usarle per combattere Israele, preferiscono rinunciare alle armi (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/lebanon-we-ll-reject-u-s-military-aid-if-weapons-can-t-be-used-against-israel-1.307380)

In Israele, gli esponenti arabi hanno rifiutato l'invito del presidente della repubblica Peres a condividere un iftar, il banchetto per la chiusura quotidiana del digiuno di Ramadan: mangiare con lui sarebbe una sciagura, una vergogna, hanno detto (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/139218)

Eccetera.

Insomma, è una normale giornata di mezz'estate, tutto va  bene e la pace nel mondo si avvicina a grandi passi. 

Ugo Volli


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