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Ugo Volli
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Dove si vive meglio e perché 18/08/2010

Dove si vive meglio e perché



1. Finlandia, 2. Svizzera, 3. Svezia, 4. Australia, 5. Lussemburgo, 6. Norvegia, 7. Canada, 8. Olanda. Non è la classifica del campionato internazionale di polo sul ghiaccio o di lancio del ferro di cavallo, tranquillizzatevi. Ma quella pubblicata ieri dal settimanale americano Newsweek sui "migliori paesi del mondo" in termini di salute, educazione, qualità della vita, economia e ambiente politico. Come tutte le classifiche è molto discutibile, è il risultato tanto dei dati di fatto quanto dei criteri usati per filtrarli ed è interessante per rispecchiarsi in uno sguardo esterno. Volete sapere come prosegue la classifica, almeno per un po'? Ecco: 9.Giappone, 10. Danimarca 11. Stati Uniti, 12. Germania, 13. Nuova Zelanda, 14 Gran Bretagna, 15 Sud Corea, 16. Francia, 17. Irlanda, 18. Austria, 19. Belgio, 20. Singapore.

E' evidente una prevalenza dei paesi europei e soprattutto del Nord Europa (sette dei primi dieci). Vi interessa conoscere la posizione dell'Italia in questa classifica? Non troppo bene, è ventitreesima. E Israele? La batte, è ventiduesima. Non è male per un paese in guerra da sessant'anni, battuto da un terrorismo endemico, no? In Asia, prima di Israele ci sono solo Giappone e Singapore. Il primo paese arabo è il Kuwait (posizione 40), seguito dagli Emirati arabi (43). La Turchia è cinquantaduesima, la Giordania cinquantatreesima, il Qatar ha il numero 54, la Tunisia il 65, il Marocco 67, l'Egitto il 74 , l'Iran il 79, la Siria l'83, l'Algeria l'85, lo Yemen il 92. I paesi in totale sono 100. Trovate classifica e tutti i dettagli qui (http://www.newsweek.com/2010/08/15/interactive-infographic-of-the-worlds-best-countries.html).

Le morali che si possono trarre da questa classifica sono diverse, naturalmente. Io vorrei sottolineare solo questa: chiamiamo democrazie i paesi che fanno dipendere i loro governi dal gradimento degli elettori. E gli elettori in genere vogliono innanzitutto vivere bene, avere una condizione sanitaria decente, trovare lavoro senza troppa difficoltà, non dover temere per la loro vita se hanno le idee "sbagliate" in termini religiosi o politici, avere i servizi necessari, un ambiente ben tenuto e così via. Insomma, i paesi democratici giudicano i governi in buona parte su un'agenda simile a quella di Newsweek. Per questo i paesi democratici (e democratici da più lunga data, ci vuole tempo per queste cose) occupano la prima metà della classifica. I paesi autoritari o comunisti non arrivano prima del quarantesimo posto. E questa è la ragione per cui Israele ha una buona posizione: perché nonostante tutti i problemi di sicurezza il benessere dei suoi cittadini è il valore centrale della sua agenda politica.

Ugo Volli

PS: Come sapete, se n'è andato Francesco Cossiga, personaggio politico grande e molto discusso, uomo dalle grandi contraddizioni, ma anche grande amico di Israele. Voglio ricordarlo pensando alla sua ripetuta denuncia, costantemente censurata dai media, della matrice palestinese della strage di Bologna.


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