" Assurdo costruire una moschea a Ground Zero "
Quando alcuni anni fa un gruppetto di suore si installò entro il perimetro di Auschwitz per stabilire lì un luogo di culto cattolico, molte furono le proteste di quanti ricordavano come il famigerato lager sarebbe dovuto restare per sempre testimone dello sterminio compiuto degli ebrei, testimone di un crimine unico nella storia umana.
Fra l’altro i Pontefici Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II proclamarono che la Chiesa non poteva essere ritenuta del tutto innocente di quanto perpetrato ad Auschwitz, e fecero udire da tutti la voce di solenne pentimento della Chiesa.
Certo, le suore di Auschwitz erano animate da fraterne intenzioni, ma la loro presenza era stata ora interpretata come un tentativo di “cristianizzare” una terra impregnata del sangue e delle ossa incenerite degli ebrei.
L’aria di pentimento della Chiesa finì per indurre le suore a uscire da Auschwitz.
Mi è venuto in mente questo episodio quando ho sentito con stupore che il Presidente USA Obama si era detto favorevole al sorgere di una Moschea a Ground Zero, là dove nel 2001 sorgevano quelle Twin Towers che un attacco terroristico di fanatici islamici doveva ridurre in polvere insieme a quasi tremila vittime – cristiani, ebrei, musulmani e atei.
Con tutto il rispetto dovuto a ogni fede e a ogni credenza, la firma di quell’attentato (un’altra “prima” assoluta della malvagità umana) è dichiaratamente islamica. Di un gruppo terroristico forse minoritario ma esaltato, fanatico ed estremamente pericoloso che si richiama –probabilmente a torto – all’Islam.
Le suore di Auschwitz non avevano alcuna colpa di quanto abominio era stato perpetrato nel lager, eppure la loro presenza in quel luogo di dolore non era apparsa opportuna.
La costruzione di una Moschea proprio là dove sorgevano le Torri Gemelle abbattute, sembra ora non solo inopportuna, ma provocatoria. Da parte del mondo islamico non si è mai sentita, per esempio, nessuna voce di pentimento per la strage delle Twin Towers, nessuna dissociazione dagli assassini.
Probabilmente la paura delle vendette dei terroristi ha impedito che questo pentimento venisse espresso da parte di musulmani pacifici e onesti. Per gli adoratori del nuovo dio Bin Laden, “infedeli” sono tutti i non musulmani, ma anche i musulmani che non siano estremisti fanatici.
Il sorgere di una Moschea a Ground Zero suonerebbe come una manifestazione di paura degli americani e finirebbe con indurre gli imam ad un’ancora maggiore indulgenza verso gli operatori della “guerra santa”.
La domanda ora è: non c’è dunque più spazio negli Stati Uniti o nella stessa New York per costruire un luogo di preghiera islamico che non sia Ground Zero e che sia una Moschea di sola preghiera?