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Il Manifesto Rassegna Stampa
12.08.2010 Hamas soffoca violentemente una manifestazione contro i blackout a Gaza
Giorgio non si indigna, però. Come mai?

Testata: Il Manifesto
Data: 12 agosto 2010
Pagina: 8
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Un sit-in con le candele. Hamas fa caricare, percosse e fermi»

Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 12/08/2010, a pag. 8, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo " Un sit-in con le candele. Hamas fa caricare, percosse e fermi".


Hamas

Una manifestazione contro i blackout a Gaza soffocata violentemente da Hamas. Michele Giorgio riporta la notizia in maniera corretta. A lasciare stupiti è il tono asettico del pezzo. Hamas ha bloccato una manifestazione pacifica con percosse e arresti, ma Giorgio non commenta. I metodi cruenti di Hamas non suscitano la sua indignazione?
La popolazione di Gaza gli fa pena solo quando viene 'vessata' da Israele?
A proposito di Israele, anche se è estraneo all'avvenimento, non poteva mancare un accenno negativo  : "
I pochi ricchi accendono i generatori di elettricità autonomi, ma il resto della popolazione, in gran parte povera, non può fache sopportare, così come da tre anni sopporta le privazioni causate dal blocco israeliano.". Il blocco israeliano è navale. Via terra passano le merci che vengono prima ispezionate per impedire ad Hamas di ottenere armi da usare contro Israele. Per quanto riguarda le privazioni, anche il nuovo centro commerciale di cui sono state diffuse foto su internet è una privazione?
Cliccare sul link sottostante per vedere :

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=35945

Ecco l'articolo di Michele Giorgio:

È terminata con percosse e 13 fermi la manifestazione di protesta contro le continue interruzioni nell’erogazione dell’energia elettrica organizzata martedì sera a Gaza city dal Fronte popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp, sinistra marxista). La polizia del governo di Hamas ha disperso con la forza alcune centinaia di dimostranti che si erano radunati pacificamente nella Piazza del Milite Ignoto, davanti al Parlamento di Gaza, con delle candele in mano. La carica è scattata quando un dirigente del Fronte popolare, rivolgendosi ai manifestanti, ha attribuito allo scontro in atto tra il partito Fatah a Ramallah e Hamas a Gaza la responsabilità della mancanza di energia elettrica. «Siamostati attaccati brutalmentema il sit-in voleva solo mettere in luce una situazione insostenibile per la nostra popolazione. Siamo costretti a subire i tagli all’elettricità anche per 16 ore al giorno a causa dei dissensi interni tra Ramallah e Gaza e nessuno può dire niente», ha spiegato Jamil Mezher, portavoce del Fplp. Il 5 agosto, ha aggiuntoMehzer, il Fplp aveva richiesto alla polizia di Gaza city l’autorizzazione per il sit-it, in accordo con la legge sull’ordine pubblico del 1998 mai abrogata daHamas. Il Fplp ha ricevuto una risposta negativa solo qualche ora prima del raduno e, per questa ragione, ha deciso di portare ugualmente avanti l’iniziativa, sicuro che la polizia non sarebbe intervenuta contro una protesta legittima. Così non è stato. Almeno 13 persone sono state fermate e portate al comando di polizia. Ieri sera erano state tutte liberate tranne due. Il Centro di Gaza per i Diritti Umani ha esortato il governo di Hamas a garantire ai cittadini il diritto di manifestare in pubblico. La polizia ha dichiarato che la sua è stata un’azione «obbligata», di fronte a raduno vietato. Qualche mese fa decine di militanti del Fplp furono arrestati durante le proteste contro l’aumento dei prezzi e delle tasse a Gaza deciso dal governo di Ismail Haniyeh. Nel pieno del caldo estivo, Gaza si ritrova a dover affrontare lunghi e quotidiani blackouts energetici. I pochi ricchi accendono i generatori di elettricità autonomi, ma il resto della popolazione, in gran parte povera, non può fache sopportare, così come da tre anni sopporta le privazioni causate dal blocco israeliano. Il problema deriva dallo spegnimento delle turbine dell’unica centrale elettrica di Gaza permancanza del gasolio industriale.Da alcuni mesi il governo dell’Anp a Ramallah ritarda il pagamento del gasolio ai fornitori israeliani e questi ultimi bloccano i rifornimenti alla centrale di Gaza. L’atteggiamento dell’Anp avrebbe lo scopo, denuncia Hamas, di mettere sotto pressione la popolazione di Gaza, già molto provata, e danneggiare l’immagine del governo Haniyeh. L’Anp smentisce e accusa Hamas di non versare nelle casse delministero delle finanze a Ramallah quanto raccoglie a Gaza dal pagamento delle bollette dell’elettricità.

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