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Non dimentichiamo Gilad 08/08/2010

Godiamoci il sole e la luce di questa nostra estate, dovunque ci troviamo, ma non dimentichiamo che un ragazzo, da quattro anni, vive, ostaggio nel buio di una prigione, senza poter incontrare i suoi genitori e senza poter dare notizie di sé.
Molti non sanno neppure della sua esistenza, o non se ne ricordano: parliamo di Gilad Shalit col nostro vicino di ombrellone, con i nostri amici, con le nuove conoscenze. Facciamo oggetto delle nostre conversazioni la sua terribile condizione.
Maria Carmela


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