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La disinformazione della stampa italiana inizia dalle agenzie 08/08/2010

La vera disinformazione italiana comincia dalle agenzie di stampa. Oggi 6 agosto 2010 Ansa mette in rilievo, in maniera quantomeno discutibile, una notizia come fosse stata appena battuta, senza firma ne sigla di chi l’ha messa in linea in modo da garantire l’impunità in caso le cose si mettessero male. Si tratta invece di un fatto riportato dal giornale Yediot Ahronot il giorno 6 Giogno 2010, cioè ben 2 mesi fa e spacciato come attualissimo.
Ma l’ANSA deve riportare notizie di agenzia o di archivio?
 Ma andiamo con ordine: il titolo, che abbiamo definito “discutibile”, grande e in neretto riportava: “Israele coordinava organizzazione. Dodici arresti, coinvolti quattro Paesi Trapianti in Ucraina, Azerbaigian e Ecuador”.
Israele coordinava … chi? Il governo israeliano? Qualche suo ministero? Magari l’esercito? Non è dato sapere, ma il lettore vittima della mala informazione è portato a credere che Israele come nazione sia coinvolta, e una volta che si è messo in testa una cosa del genere come si fa a fargli capire che la realtà è completamente diversa? Continuiamo a leggere e vediamo che in lettere normali viene riportato che :
 “Un cittadino israeliano e' stato arrestato nelle scorse ore in Ucraina, con altre 11 persone, per aver organizzato un presunto traffico di organi destinati a pazienti facoltosi, in maggioranza originari di Paesi occidentali o di Israele.”  A questo punto capiamo che si tratta di un cittadino israeliano non di un organo governativo dello stato di Israele. I mascalzoni sono in ogni luogo, anche in Israele,  e poi una cosa: di che cittadinanza erano gli altri undici? Mistero della fede.
La notizia continuava così: Il reperimento degli organi si concentrava in Ucraina mentre il successivo smistamento veniva coordinato in Israele.
In Israele e non da Israele, la differenza è notevole. Se un’organizzazione camorristica o mafiosa coordina dall’Italia le sue operazioni criminali, significa che opera nel territorio italiano, ma se dico che e’ l’Italia a coordinarle accuso implicitamente il governo italiano  di essere mafioso o camorrista. Un giornalista degno di questo nome sa che con i giochi di parole si possono far intendere cose mai avvenute e questo caso ne è l’esempio massimo.
Il lancio finisce poi con una notizia in controtendenza e cioè :
Ha fatto eco la clamorosa incriminazione da parte della Procura di Stato israeliana del generale della riserva Meir Zamir, originario di Rishon Lezion (non lontano da Tel Aviv) accusato con altre quattro persone di aver creato un business illegale di espianto, esportazione clandestina e impianto di organi per milioni di shekel.
Se la procura di stato ha incriminato un ex Generale per questo crimine vuol dire che le istituzioni combattono questi traffici e non ne sono complici, allora: perché il titolo iniziale fa credere tutto il contrario della verità dei fatti?
Ai posteri l’ardua sentenza

Michael Sfaradi


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