Striscia al buio, polemiche Hamas-Anp ma Michele Giorgio non perde l'occasione e attacca Israele
Testata: Il Manifesto Data: 08 agosto 2010 Pagina: 8 Autore: Michele Giorgio Titolo: «Striscia al buio, polemiche Hamas-Anp»
Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 08/08/2010, a pag. 8, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo " Striscia al buio, polemiche Hamas-Anp ".
Nella Striscia di Gaza manca l'elettricità. Come specifica Giorgio stesso nel suo breve articolo, dipende dalle continue lotte fra Anp e Hamas. Non sarebbe stato in perfetto stile Manifesto non attaccare Israele al riguardo, perciò Giorgio scrive : "Vittima della controversia è come sempre la popolazione civile, che già deve fare i conti con le politiche di Israele nei confronti di Gaza". Capito? Non è colpa di Hamas che non paga i conti e si intasca i fondi della comunità internazionale, nè della pessima amministrazione dell'Anp. La responsabilità è solo di Israele. Come sempre. Ecco l'articolo:
Striscia di Gaza
Gran parte della popolazione di Gaza ieri sera era al lume di candela, non certo per rendere l’atmosfera più romantica. L’unica centrale elettrica della Striscia è stata costretta a spegnere di nuovo le turbine permancanza di gasolio e le autorità locali per l’energia hanno dovuto razionare la distribuzione dalle rimanenti fonti corrente elettrica – da Israele e dall’Egitto - nei vari distretti del piccolo lembo di terra palestinese soggetto da anni a un durissimo blocco israeliano. All’origine del problema, registrato a più riprese negli ultimi mesi, c’è sempre il conflitto finanziario fra il movimento islamico Hamas, che controlla Gaza dal 2007, e l'Anp di Ramallah guidata del presidente Abu Mazen, sponsorizzata e sostenuta da Stati uniti e Unione europea. Hamas accusa l'Anp di non versare ai distributori israeliani la somma di denaro sufficiente per acquistare il combustibile necessario per coprire il fabbisogno della centrale elettrica, allo scopo di provocare crisi energetiche per intaccare il consenso popolare di cui il movimento islamico gode a Gaza. L’Anp nega e afferma di coprire circa il 95% delle forniture di combustibile destinato a Gaza e contesta viceversa ad Hamas la mancata contribuzione del restante 5%, da raccogliere attraverso il pagamento delle bollette. Il movimento islamico a sua volta smentisce e ricorda che in un’area poverissima come Gaza, sotto embargo israeliano, è quasi impossibile ottenere il pagamento delle bollette. Vittima della controversia è come sempre la popolazione civile, che già deve fare i conti con le politiche di Israele nei confronti di Gaza. Le temperature hanno superato i 35 gradi in questi ultimi giorni e senza l’elettricità è impossibile far funzionare non solo i condizionatori d’aria posseduti dai pochi ricchi ma anche far girare le pale dei vecchi e malandati ventilatori nelle case dei più poveri.
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