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Informazione Corretta Rassegna Stampa
08.08.2010 Putin, dalla Russia con orrore
Analisi di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 08 agosto 2010
Pagina: 1
Autore: Piera Prister Bracaglia Morante
Titolo: «Putin, dalla Russia con orrore»

Putin, dalla Russia con orrore
di Piera Prister Bracaglia Morante


Vladimir Putin

L’Associated Press ha diramato la notizia che il 31 luglio 2010 la polizia ha arrestato a Mosca Boris Nemtesov, ex vice primo ministro di Eltsin. E’ avvenuto in pieno giorno durante una pacifica manifestazione di cittadini che cantavano “liberta’ liberta’” e reclamavano il rispetto dei diritti umani e il diritto alla liberta’ di riunione, sancito  dall’art. 31 della Costituzione Russa. Nemtesov stava firmando l’autografo su una copia di un suo libro quando un poliziotto lo ha afferrato brutalmente per ammanettarlo, trascinarlo e caricarlo su una volante.

 Il senatore repubblicano John McCain ha chiesto subito il suo rilascio insieme a quello di un centinaio di persone che sono state con lui  arrestate,  anche la Casa Bianca ha espresso preoccupazione a proposito e pare che il presidente Obama nel recente viaggio in Russia si sia incontrato con gli oppositori come gia’ faceva Bush.  Nemtesov e’ avversario politico di Putin ed e’  tra i grandi firmatari della petizione “Putin must go” – Putin deve andarsene- di cui e’  promotore l’ex campione di scacchi, Gary Gasparov che insieme a migliaia e migliaia di dissidenti, chiede le sue dimissioni. La petizione a Maggio era stata gia’ sottoscritta da 43.000 persone che malgrado il clima di paura ed intimidazione, aumentano di giorno in giorno e che sono gia’ in grado di formare un nuovo partito politico. Tra le prime firme spicca quella di Lev Ponomarev,  attivista e leader del Movimento per i Diritti Umani ed ex parlamentare della Duma, che qui negli Stati Uniti e’ noto per aver svelato i continui abusi e atrocita’  del sistema carcerario russo -molto simile a quello sovietico descritto da Solgenitzin in Arcipelago Gulag- in una serie di conferenze tenute nelle piu’ prestigiose universita’ americane come Harvard, Columbia, NY, Chicago, Boston e l’universita’ di Pennsylvania nel 2008. Ma una volta ritornato in patria, Ponomarev  e’ stato  continuamente sorvegliato e pedinato e, il 31 marzo 2009 mentre saliva in macchina per ritornarsene a casa dopo l’incontro con Sabine Leutherusser-Schnarrenberger, rappresentante del P.A.C.E. Parlamentary Assembly of the Council Of Europe,  erano ad attenderlo due o tre picchiatori, i soliti ignoti, che lo hanno pestato a sangue lasciandolo steso sulla strada in fin di vita. Sul posto erano subito arrivate un’auto-ambulanza e la polizia, ma sua moglie, come aveva saputo del pestaggio subito dal marito e che era stato ricoverato in ospedale, s’era precipitata subito li’ per  portarselo a casa e curarlo privatamente. Ponomarev e' sopravvissuto ma gli sono stati ritirati poi il passaporto e tutti i documenti di viaggio.  Questo infaticabile difensore dei diritti umani, quest’uomo senza paura ha sfidato il despotismo di Putin piu’ volte e ha  anche denunciato dopo la caduta dell’URSS, l’antisemitismo di Boris Spassky un ex campione di scacchi che aveva raccolto 5000 firme per  una petizione da inviare al Procuratore Generale di Stato  per mettere a bando le associazioni ebraiche.

Della Russia se ne parla poco eppure e’ un paese di visibili illegalita’, su cui la stampa occidentale preferisce glissare, malgrado i giornalisti e  i dissidenti siano brutalmente percossi e assassinati. Altrettanto poco si indaga su Putin  e di come abbia conquistato il potere, certamente forte del supporto della rete spionistica  del KGB  che ora si chiama FSB ma che in effetti e’un potente apparato di controllo poliziesco del paese che non s’e’ dissolto con la caduta dell’URSS ma si e’ riciclato cambiando solo il nome.

I crimini del regime di Putin non si contano piu’, c’e’ ormai una lunghissima lista di giornalisti e dissidenti eliminati -tra cui l’italiano Antonio Russo, reporter a Tiblisi del Partito Radicale, assassinato il 16 ottobre 2000 e il cui corpo mostrava segni di tortura; e di numerose donne, come Anna Politkovskaya, Natalia Estemirova, Galina Starovoitova, tutti messi a tacere a colpi di pistola o avvelenati con dosi  di polonio e di tallio,   interdetti nei manicomi o anche defenestrati sotto gli occhi pavidi dei media occidentali, dell ’ONU e del Consiglio d’Europa che vergognosamente tacciono, presi come sono ad accanirsi, a ripetizione e senza tregua, solo contro Israele che sin dalla sua rifondazione e’ invece il paese della legalita’ , delle liberta’ individuali e della certezza del diritto.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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