Raed Salah, un nuovo leader avanza
da Gerusalemme, Angelo Pezzana
Raed Salah
Due popolo due stati, sarà senza dubbio il refrain che accompagnerà i colloqui diretti tra Bibi Netnayahu e Abu Mazen, se quest' ultimo darà retta ai suggerimenti di Washington, che finalmente ha capito l'inutilità di quelli indiretti. Dovrà anche cancellare dall'agenda le pre-condizioni, che in qualunque trattativa vanno escluse pena il rinvio a tempi indefiniti dell'inizio dei colloqui. Ma anche se tutte queste premesse avranno un seguito, sarà bene volgere lo sguardo verso la parte palestinese, per vedere come si muovono, come ragionano i suoi protagonisti. Perchè Abu Mazen, è vero che è l'unico interlocutore ufficiale, ma dietro di lui c'è una realtà che troppo spesso viene ignorata nella analisi che gli esperti occidentali di cose mediorientali tendono a sottovalutare. La domanda è: l'Anp, quindi Abu Mazen, rappresenta ancora i palestinesi ? Ufficialmente si, di fatto no. Per cominciare Gaza, che dopo il colpo di stato di Hamas è diventata una entità autonoma dall'Anp, tanto da non riconoscerne la legittimità. E con qualche ragione, come le ha riassunte Sheikh Raed Salah, il capo del movimento islamico in Israele, che ha messo in cima alle rivendicazioni degli arabi israeliani la questione di Gerusalemme e la difesa della Moschea di Al Aqsa, come dire la proprietà e la natura del Monte del Tempio, dove oggi si trovano le moschee, costruite però sulle rovine del secondo tempio, da cui il nome originario di Har Habait, il monte del tempio, appunto. Alle quali ha aggiunto il diritto al ritorno di coloro che nel 1948 avevano abbandonato le loro case dopo la proclamazione dello Stato ebraico. E' anche contro ogni forma di colloquio con l' "entità sionista", sono solo un'illusione, ha detto, mentre invece va ricercata una leadership unitaria, che tenga conto di tutte le realtà della galassiia palestinese. La causa paletinese è in pericolo, ha scritto, a meno che non diventi un impegno comune a tutto il mondo arabo, quindi una causa islamica.
Rifiuta poi la situazione legislativa attuale e la sua leadership, ci sono due governi e due primi ministri, Isma'il Haniye, eletto a Gaza, e Salam Fayyad nel West Bank, e in più c'è un Presidente, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), che governa malgrado sia scaduto da tempo il suo mandato. In altre parole, Abu Mazen non è legittimato a trattare alcunchè con nessuno, meno che mai con Israele, in nome dei palestinesi.
Salah non è più uno sconosciuto da quando ha partecipato sulla nave turca Mavi Marmara al tentativo di spezzare il blocco navale a Gaza.E non è stato un semplice passeggero, ma ha avuto un ruolo determinante fra i pacifinti, avendo provveduto ad infiammarne gli animi durante l'intero tragitto. Era lui la star della nave, con buona pace di coloro che hanno trovato in quei giorni un po' di notorietà.
Bibi si incontrerà dunque con Abu Mazen, del quale si sottolineava sino a ieri la debolezza sul piano politico rappresentativo, ma qui stiamo andando oltre, per cui sarà bene chiedersi quale valore avrà un qualunque accordo, ammesso che venga raggiunto, con chi dovrebbe rappresentare il futuro Stato palestinese senza averne di fatto la titolarità. O, almeno, una dimezzata. Saranno due popoli per tre stati ? E'ora che su Gaza si faccia chiarezza, se ne riconosca la natura terrorista, se non altro per dare una mano al povero Abu Mazen, che se viene ancora di più delegittimato, scomparirà dalla scena politica. E con lui ogni accordo che avrà firmato..
per saperne di più su Raed Salah, vedere la scheda su wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Raed_Salah