Nel 1939, secondo il nazional-socialista psicopatico Hitler, chi aggredì la Germania? Ma lo sanno perfino i nazi-islamici di Hezbollah: la Polonia....
Nel 1935, secondo "el Crapun", chi atizzò il fuoco della guerra tra Italia e Abissinia? Ma lo sa perfino il nazi-psicopatico che risiede a Teheran: il Negus....
Nell'agosto del 2010 chi aggredì il "libero e democratico" Paese dei Cedri? Quel giorno stesso i giornali arabi in lingua italiana riportano la versione di tutti i Satrapi del M.O., Nasrallah e i comparielli della pacifinta e pacifalsa confraternita "Ahmadinejad & Assad sdf" compresa, che promisero incondizionato appoggio (nucleare) per estirpare la mala pianta. E' la prima versione che conta, cioè quella dei produttori di petrolio e dei terroristi islamici: Israele, ovvero l' "Entità Sionista con capitale Tel Aviv" (anche i più saputelli indicano sempre Tel Aviv quale capitale, asini!). Mister Erdogan, il corsaro nero dell' "Exodus n.2" (absit iniuria verbo, compagno Gad), conferma, sottoscrive la denuncia e presenta subito domanda su carta bollata per entrare in Eurabia a pieno titolo e senza far tanta anticamera.
Come avrete potuto notare, pur di giustificare una guerra rendendola "santa e popolare", dittatori assassini e psicopatici terroristi imputano all'aggredito la prima mossa. Nell'ultimo caso menzionato la menzogna "ha avuto le gambe corte"; la forza d'interposizione ONU tra Israele e Libano, presente colà come le tre famose simmie: "non sento, non parlo, non vedo" (e qui non posso dimenticare D'Alema, l' "equidistante facilitatore di pace" a braccetto col barbudos terrorista), di fronte all'evidenza ha ammesso che Israele non aveva sconfinato e i primi a sparare, da vigliacchi cecchini assassini, furono i soldati libanesi che avevano sapientemente, e con suggeritori barbuti e intonacati (con nera islamica tonaca,ndr), preparato la trappola. Quando si dice: il "casus belli". Ma intanto, per un giorno, gli italiani hanno pensato: "Israele, sempre lui!". Grazie RAI, grazie giornali in lingua araba.
Bruno Basso