A proposito del Libano e delle sue eroiche imprese. Probabilmente per un puro caso, per un eccesso di correttezza euraraba dell'informazione, sui giornali italiani non si è quasi vista la notizia decisiva sugli scontri di ieri, cioè la conferma dell'Unifil (forza di interposizione dell'Onu) che Israele aveva avvertito della sua intenzione di fare dei lavori di manutenzione dalla parte israeliana del confine (ma oltre la barriera di separazione che in certi tratti, per ragioni tecniche non corre esattamente sul confine, ma qualche decina di metri in territorio israeliano). La trovate qui: http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=183597. Si è trattato dunque di un'imboscata da parte libanese (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/idf-believes-single-lebanese-officer-behind-border-shooting-1.305828), che naturalmente sarà un po' mistificata come nel caso della flottiglia, ma che dimostra la splendida combattività dell'esercito libanese e la sua raggiunta omogeneità con "l'esercito di Dio" di Hizbollah, che iniziò la guerra del 2006 con un'imboscata in territorio israeliano. Si dimostra così anche l'inutilità dei caschi blu dell'Unifil, che ormai sono rimasti solo spettatori, che per andare in giro hanno bisogno della scorta di una delle parti in causa che dovrebbero dividere, l'esercito libanese, appunto (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=180966).
Dunque, se ci sarà la guerra sarà un'iniziativa libanese, molto buona per coprire l'imbarazzante scoperta del Tribunale Internazionale che l'assassino dell'ex primo ministro libanese Hariri, padre del primo ministro libanese attuale Hariri jr. è un alto dirigente di Hizbollah, alleato dello stesso Hariri jr. e azionista di riferimento del suo governo. Una bella guerra esterna serve benissimo a evitare una possibile guerra civile. Cosa tocca fare ai poveri libanesi per rimediare all'irresponsabilità del tribunale...
Ci sono guerre per ottenere qualcosa e guerre contro qualcuno. Questa – se verrà - è certamente contro Israele, e servirà per coprire una verità imbarazzante. Una cosa non è certamente: non è per i palestinesi. Quando si parla di apartheid e di diritti civili negati dei palestinesi, si parla sempre di Israele, ma in Libano stanno molto peggio (http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1881651,00.html). Ammassati in campi profughi senza i servizi di base (servizi sanitari, sicurezza, fogne, perfino senza la raccolta della spazzatura), naturalmente senza cittadinanza, con una lista di circa settantadue lavori che non possono svolgere (inclusi tutti i mestieri intellettuali, la medicina, la giurisprudenza, l'ingegneria ecc.: http://www.depositodeisegni.org/index.php), con la proibizione di viaggiare senza un permesso speciale, di comprare case o terreni fuori dai campi profughi, oppressi nei campi da quelle mafie che si spacciano per movimenti di resistenza, spesso vittime di stragi di massa (non solo Sabra e Chatila, dove i massacri furono opera di forze libanesi cristiane, non israeliane come spesso si dice; ma anche quello di Nahr Al-ared nel nord, vicino a Tripoli, cui nel 2007 l'esercito libanese mise l'assedio e che espugnò provocando una cinquantina di morti ufficiali). Di recente ci sono state delle proteste, il druso Jumblatt ha proposto una legge per assicurare un minimo di diritti ai rifugiati palestinesi, ma si è trattato di una mossa tattica senza conseguenze, rifiutata da tutti (http://www.blitzquotidiano.it/politica-mondiale/libano-spaccatura-musulmani-cristiani-palestinesi-427209/).
I veri nemici dei palestinesi, insomma, almeno di questi palestinesi, sono proprio i governi libanesi che si sono succeduti negli anni (http://www.ajc.org/site/apps/nlnet/content2.aspx?c=ijITI2PHKoG&b=898481&ct=8015243). Se ci sarà una nuova guerra fra Libano e Israele, speriamo di no, non la vorrà Israele e non sarà certo per il bene dei palestinesi. Sarà una guerra contro Israele, un pezzo del jihad contro gli infedeli, non altro: evviva!