Scusate lo scarso tempismo, ma torno indietro di alcuni giorni, all'articolo di Alix Van Buren su "Repubblica" (23/7) a proposito del fiume Giordano, articolo fuorviante come IC ha già notato.
In genere ormai osservo bene certi termini e mi chiedo: scelgono di adoperarli per consolidare nei lettori l'abitudine al lessico eurarabo (o 'mondialislamico'...), o li usano senza riflessione...ma riflettendo inconsciamente l'atteggiamento tappetino dei massmedia e della cultura dominante (purtroppo dominante, anche se forse non ancora di maggioranza) nei confronti dell'islam? In quell'articolo leggiamo infatti che quando vengono nominati insieme "Torah, Vangeli, il Santo Corano"... : sì, proprio così: soltanto il Corano, casualmente (?), incidentalmente (!), viene definito SANTO.
Sono troppo sospettosa? Sarà... Premetto che non sono incline a giudicare senza appello il lavoro e il comportamento altrui, a meno che non vi siano errori inequivocabili (perché come sappiamo non tutto è opinabile, vi sono fatti oggettivi, persone e cose da difendere). Ma chi, come me, ha una certa sensibilità e dimestichezza per quanto riguarda il linguaggio religioso, non può non restare molto male anche per questa apparentemente piccola cosa che credo di poter diagnosticare come l'ennesima manifestazione della 'sindrome tappetino' che ammalia e ammala l'occidente.
Inoltre, c'è un refuso o un errore di ricopiatura nell'articolo: non è possibile che la giornalista abbia voluto dire una cosa così profondamente offensiva: c'è scritto infatti che Giovanni il Battista "ragliò" contro Erode. Ovviamente Giovanni il Battista "gridò" (anche lui nel deserto). Poeticamente potremmo dire che tuonò o che ruggì: ma i ragli....
E a proposito del Giordano: so, anche se non la ricordo bene, che c'è una questione 'acqua del Giordano' in sospeso tra Israele e i suoi vicini geografici... ; mi viene un pensierino genere 'a pensar male forse si fa peccato ma a volte non si sbaglia': ieri ho letto in internet che l'Onu ha appena sottolineato più solennemente e ufficialmente il sacrosanto diritto di tutti, nel mondo, all'acqua: giustissimo; ma non sarà invece soprattutto o soltanto il prologo dell'ennesimo tentativo Onu (Onu che purtroppo spesso -e con tutta la sua autorevolezza che diventa pericolosa anziché benefica- capovolge le verità e tradisce gravemente i motivi per cui è nata) di bollare-calunniare-delegittimare-isolare-boicottare-soffocare..., e peggio, Israele anche sulla questione dell'approvvigionamento all'acqua del Giordano?
Sono troppo sospettosa?
A.L.