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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.08.2010 il papa dimenticato che sfido’ Hitler
Il commento di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 agosto 2010
Pagina: 1
Autore: Piera Prister
Titolo: «il papa dimenticato che sfido’ Hitler»


Papa Pio XI                        Sul letto di morte

Facendo seguito ai nostri due articoli pubblicati su Informazione Corretta, risalenti indietro agli ultimi due mesi del 2009 e intitolati il primo, “Pio XI, Pio XII, Mussolini e l’enciclica perduta” e il secondo, “E dopo l’ingiuria arriva anche la beffa: “Pio XI e Pio XII, due papi a confronto”, ieri 29 luglio, 2010 e’ stato pubblicato sul Washington Post un articolo sullo stesso argomento, “The Forgotten Pope who challenged Hitler” -il papa dimenticato che sfido’ Hitler- firmato dal rabbino Marvin Hier, preside e fondatore del Centro Simon Wiesenthal.
L’autore prende spunto dal fatto che diciotto studiosi di fede cattolica, dall’America, dalla Germania e dall’Australia abbiano scritto a Benedetto XVI una lettera in cui gli raccomandano vivamente di rallentare il processo di santificazione di Pio XII, perche’ non c’e’ ancora evidenza di prove sufficienti per la sua canonizzazione.
Il fatto poi che gli abbiano attribuito “eroiche virtu” ha suscitato mesi fa controversia ed indignazione anche da parte dello stesso “Centro Simon Wiesenthal”.
Il tutto stride ancora di piu’ se si riflette poi sulla labilita’ di memoria della chiesa cattolica che, mentre ricorda “le virtu’ eroiche” di papa Pacelli, oblia invece le virtu’ di papa Ratti.
Difatti proprio Pio XI si mostro’ molto piu’ risoluto del suo successore nel contrastare Hitler e Mussolini in quanto, prima promulgo’ un’enciclica contro Hitler in tedesco, “ Mit Brennender Sorge” e poi, commissiono’ nel 1938 la stesura dell’enciclica contro l’antisemitismo, “Humani Generis Unitas” –sull’unita’ del genere umano- a padre John Lafarge, un gesuita americano che il papa scelse in modo azzeccato sia per la sua vasta erudizione che per il suo spessore morale, per aver gia’ fatto sentire alta la sua voce contro le persecuzioni razziali di cui furono vittime i neri d’America.
Questa enciclica di condanna dell’antisemitismo era assai scottante e scritta in una lingua mai proferita precedentemente da un papa in venti secoli di storia. Essa e’ basata sul riconoscimento che siamo tutti semiti e apparteniamo tutti allo stesso genere umano e senz’altro, se promulgata, avrebbe smosso le coscienze e forse avrebbe deviato il corso degli eventi.
Era pronta per essere resa pubblica, ma misteriosamente scomparve assieme con Pio XI il giorno stesso della sua morte, avvenuta il 10 febbraio 1939, per poi ricomparire 43 anni dopo.
Il cardinale Tisserant testimoniera’ poi che era proprio li’ vicino al suo letto di morte. E’ chiaro che anche il rabbino Marvin Hier si sia chiesto quello che ci siamo chiesti  noi, il perche’ di questa ostinazione da parte della Chiesa nel voler elevare papa Pacelli agli onori degli altari, ignorando del tutto i meriti di papa Ratti.
Ma alla fine l’autore ci da una risposta che condividiamo risolvendo la questione con un saggio auspicio: la Chiesa invece di sostenere un candidato che ha fatto cosi’ poco per fermare i nazisti, potrebbe piuttosto sollevare e restaurare dall’anonimato della polvere degli archivi, questo significativo adempimento di Pio XI, per collocarlo nel suo giusto posto d’onore nella storia del XX secolo.
Piera Prister Bracaglia Morante


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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